
Nessuna responsabilità per sindaco e assessori per la morte del pavone al Laghetto dei cigni. Sono cadute anche le accuse di maltrattamento di animali nei confronti del primo cittadino di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, e degli assessori Gabriele Tomei e Sandra Mei, che erano stati indagati dalla procura a seguito del ritrovamento senza vita di uno dei due pavoni – la femmina – collocati nello stagno riqualificato dall’amministrazione comunale. Il gup Riccardo Nerucci, infatti, ha deciso di archiviare definitivamente il caso dopo che anche il pm, sulla scorta delle relazioni dell’Asl e dei consulenti veterinari, aveva chiesto di chiudere il fascicolo. All’archiviazione, tuttavia, si era opposto Raimondo Silveri, in qualità di presidente della sezione Toscana della Lac onlus, la Lega per l’abolizione caccia.
Per il giudice, tuttavia, non sono in alcun modo ravvisabili responsabilità in capo al sindaco e agli assessori per quanto avvenuto nel giugno di un anno fa al Laghetto dei cigni, nella Pineta di ponente di Viareggio.
Il caso aveva fatto un certo scalpore, scatenando le associazioni animaliste e anche un gruppo di cittadini che aveva presentato firme sostenendo che gli animali erano stati inseriti in un contesto acquatico non adeguato.
Nel mirino era finito anche il fatto che ai due pavoni erano state tarpate le ali. Ma anche in questo il gup non ravvisa responsabilità nell’amministrazione che aveva ricevuto così da terzi gli animali. Il giudice sottolinea anche che si tratta di una pratica di routine quando questi animali vengono collocati in cattività in giardini o parchi. Un aspetto che tra l’altro, si osserva, non era stato comunque in alcun modo segnalato all’amministrazione comunale. Secondo il gup, in particolare, “la tarpatura delle ali” e “l’inadeguatezza dell’ambiente di custodia” non erano tali “da fondare alcuna responsabilità a carico degli indagati”. Visto che tra l’altro dalle analisi svolte dall’Asl era risultato che i pavoni erano ben nutriti e in buone condizioni di salute.
“Ecco ora è stata messa la parola fine a questa vicenda ai limiti dell’assurdo e com’era ovvio, naturale e scontato, è stato tutto archiviato, sancendo che sindaco e assessori nulla avevano a che fare coll’increscioso episodio”, sono le parole, a commento della vicenda, del sindaco Giorgio Del Ghingaro. “E ora – aggiunge il primo cittadino – chi paga gli avvocati, i periti, i veterinari? Chi paga tutta la procedura? Siccome non credo sia giusto che a pagare sia chi ha subito una violenza, cioè noi, farò tutto il possibile perchè a pagare (in tutti i sensi) siano coloro che questa violenza gratuita l’hanno premeditata e perpetrata nei confronti miei, degli assessori e soprattutto della città. Mi sembra giusto che ciò avvenga e non per desiderio di rivalsa, ma per semplice motivo di giustizia. Mi ricordo di ogni parola che è stata detta e scritta a sproposito su questa storia, mi ricordo delle prese di posizione assurde di alcuni membri di associazioni animaliste, delle gesta di alcuni esponenti di cosiddette guardie ecozoofile, dei sorrisi beffardi dei presunti furbetti che pensavano di prendersi gioco del resto de mondo, delle istituzioni”.