“Non ho fatto nulla di male” ma giudici lo condannano

7 giugno 2018 | 12:10
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“Non ho fatto nulla di male” ma giudici lo condannano

“Signor giudice stavolta non ho fatto nulla di male”. Questa la singolare dicitura alla base del ricorso per Cassazione inoltrato da un cittadino di origini albanesi, a seguito di una condanna per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ricorso respinto e condanna confermata.

Un 33enne, con precedenti per tentata estorsione ed evasione, era stato condannato anche dalla corte d’Appello di Firenze per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per un episodio di alcuni anni fa avvenuto a Lucca. Prima del settembre dello scorso anno aveva presentato ricorso personalmente, quando era ancora possibile farlo. Gli ermellini hanno ovviamente dichiarato inammissibile la sua istanza. Spiegano i giudici della suprema Corte di Cassazione in sentenza: “Chiede di essere assolto per non aver fatto niente di male. Il ricorso è inammissibile perché i motivi si limitano a proporre censure non consentite e generiche. È inammissibile il ricorso per cassazione i cui motivi siano generici, ovvero non contenenti la precisa prospettazione delle ragioni in fatto o in diritto da sottoporre a verifica. Alla inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, valutati i profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità emergenti dal ricorso, al versamento della somma, che si ritiene equa, di 3mila euro a favore della cassa delle ammende”.

v.b.