Ruba identità e soldi a vittime, truffatore a processo

18 giugno 2018 | 12:15
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Ruba identità e soldi a vittime, truffatore a processo

Truffatore, ricettatore e falsario seriale, già conosciuto per quel tipo di reati e arrestato di recente, nel febbraio scorso, dalla squadra mobile di Napoli per un residuo di pena di 1 anno e 8 mesi per vecchie condanne definitive.
Questo in estrema sintesi il profilo da un punto di vista giudiziario di Massimiliano Russo, 44 anni di Napoli. L’uomo il prossimo 26 ottobre dovrà comparire davanti al tribunale di Lucca in composizione monocratica, giudice Valeria Marino, a seguito del rinvio a giudizio per una sfilza di reati davvero corposa commessi sia a danno delle vittime che di quattro istituti bancari e due uffici postali. Le vittime sono di varie regioni d’Italia ma le banche sono lucchesi, tra la città e la Piana. Resta questo il solo mistero di una vicenda che per gli inquirenti è invece chiara nelle modalità e negli scopi: capire perché il truffatore aveva ‘selezionato’ soltanto filiali della provincia è l’ultimo nodo ancora da sciogliere.

Truffa aggravata, falso, ricettazione, sostituzione di persona e falsità materiale, i reati di cui è accusato in questo filone lucchese d’inchiesta. Perché proprio Lucca e dintorni? Altre indagini stanno cercando di fornire risposte a questa inquietante domanda. L’uomo era riuscito nel 2016 ad entrare in possesso di alcuni assegni intestati alle vittime. Titolo bancari frutto di furti che erano stati inviati alle vittime da alcuni istituti bancari per risarcimenti assicurativi e arretrati di pensioni.
Russo, secondo le accuse, delle quali dovrà rispondere in aula, è quindi entrato subito in azione e con particolare abilità è riuscito a realizzare documenti falsi intestati alle vittime ma con la sua fotografia. Addirittura era riuscito anche a contraffare alcune tessere sanitarie e alcuni assegni. Insomma un vero professionista, secondo gli inquirenti. Con i documenti falsi in mano è riuscito quindi ad aprire negli istituti bancari e postali lucchesi e della Piana alcuni conti correnti dove ha versato gli assegni che è poi riuscito ad incassare, grazie ad un pizzico di fortuna e alla rapidità di esecuzione del progetto criminoso, prima che le denunce di furto fossero presentate dalle varie vittime, che non si sono accorti subito dell’ammanco proprio perché attendevano l’invio tramite raccomandate o corrieri degli assegni nelle loro abitazioni.
Svariati assegni e titoli, da mille fino a 7mila euro, per un totale di oltre 50mila euro sono il bottino. Le vittime sono istituti bancari e postali, parti offese nel procedimento penale. Sono state ammesse tutte quali parti civili, ma al momento del denaro incassato nessuna traccia. Le banche hanno subito anche un doppio danno, perché successivamente hanno comunque dovuto pagare le somme dovute ai legittimi beneficiari. In autunno ci sarà l’inizio del processo.

Vincenzo Brunelli