Falsi incidenti per farsi risarcire: 27enne nei guai

27 giugno 2018 | 11:17
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Falsi incidenti per farsi risarcire: 27enne nei guai

Come finire nei guai con la giustizia per pochi euro. I magistrati lucchesi, terminate le indagini, sono pronti a chiedere il processo per un ragazzo fiorentino di 27 anni che ora dovrà comparire davanti al gup del tribunale cittadino per difendersi dalle accuse di truffa continuata e violenza privata. L’indagato aveva escogitato un metodo davvero singolare per truffare le vittime prescelte. Lo scorso inverno, sulla Pesciatina in direzione Lucca, il giovane a bordo del suo scooter per ben tre volte ha simulato di essere stato colpito da tre auto diverse che gli erano passate di fianco. La ormai classica truffa che, sebbene ben collaudata, ha messo nei guai il 27enne.

Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, il metodo utilizzato era questo: al momento del passaggio dell’auto individuata come vittime della truffa (il malvivente sceglieva sempre donne sole alla guida) colpiva verosimilmente con la mano lo sportello lato passeggero per dare l’impressione di una collisione. Dopodiché saliva a bordo del suo scooter per raggiungere e fermare la vittima alla quale diceva di essere stato colpito. Due delle tre donne anche spaventate dai modi del ragazzo, veementi e violenti, pur di sbarazzarsi di lui nonostante non fossero convinte di averlo urtato gli hanno dato rispettivamente 80 e 10 euro in contanti per risarcirlo del fantomatico incidente subito. La terza vittima invece non ha inteso ragioni ed è riuscita ad allontanarsi avvertendo anche le forze dell’ordine di quanto era accaduto. Le due vittime avevano anche provato a convincere il giovane a compilare il cid (il modello di constatazione amichevole di incidente) per le rispettive assicurazioni ma senza esito. Sole e spaventate avevano preferito pagare.
Dalle indagini scattate subito dopo l’ultimo episodio le forze dell’ordine erano riuscite a risalire alla sua identità e a denunciarlo alle autorità giudiziarie che ora terminate le indagini intendono processarlo per truffa e violenza privata. La parola passerà al gup dopo la richiesta formale di rinvio a giudizio da parte degli inquirenti.

v. b.