
Su venti punti monitorati in Toscana dall’équipe tecnica di Goletta Verde (Legambiente), ben nove sono risultati con cariche batteriche molto elevate. E sono in particolare i fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti. Due, in particolare, i punti monitorati in provincia di Lucca: la foce del Fosso Montrone, in località La Focetta a Pietrasanta è stata giudicata ‘inquinata’, mentre il punto sulla foce del Fosso dell’Abate, a Lido di Camaiore, è indicato come ‘fortemente inquinato’.
Goletta Verde, storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, è realizzata anche grazie al sostegno di Conou (consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e dei partner Novamont e Ricrea (consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio). L’istantanea regionale è stata presentata stamani (27 giugno) a Marciana Marina alla presenza di Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Gioia Benedettini, responsabile settore mare Arpat e Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago. “La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati, e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani – ha commentato Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde – purtroppo anche in Toscana i risultati deludenti in prossimità di numerosi foci e canali di questa regione non ci sorprendono, dal momento che il problema riguarda non solo le aree costiere ma interessa gran parte del territorio nazionale”.
Nella classifica delle illegalità compiute nel 2017 ai danni del mare, contenuta nel dossier Mare Monstrum, basato sul lavoro delle forze dell’ordine e delle capitanerie di porto, e presentato la scorsa settimana da Legambiente, la Toscana occupa il settimo posto (su quindici regioni) con 1297 infrazioni accertate (il 7,6 per cento del totale nel paese), 1717 persone arrestate e denunciate e 291 sequestri effettuati: “La Toscana ha 2,2 infrazioni per ogni chilometro di costa – aggiunge Sabbadin – con numeri maggiori nell’ambito delle illegalità nel ciclo dei rifiuti e del cemento, e nei reati legati al codice della navigazione. Noi non vogliamo solo informare e sensibilizzare i cittadini, ma negli ultimi due anni abbiamo anche presentato alle autorità preposte esposti sui punti più critici individuati, nella speranza che si intervenga per accertare le responsabilità, sanando le situazioni più delicate”. “Una fotografia che ci restituisce per l’ennesima volta una Toscana a due facce – ha dichiarato Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana – quella ancora incerta della Toscana Settentrionale (con l’unica bella eccezione di Marina di Vecchiano) e quella eccezionale, con performance ambientali paragonabili alla Sardegna, della Maremma grossetana”.