“Al rogo gay, negri e rom” su un muro di Viareggio

29 giugno 2018 | 10:45
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“Al rogo gay, negri e rom” su un muro di Viareggio

Scritte razziste e omofobe apparse su un edificio a Viareggio. Al rogo i gay e i negri o Al rogo gay-rumeni negri-rom: è quanto si legge sul muro esterno di uno stabile e di un altro immobile a Viareggio. In un caso è stato scritto anche W Salvini. Indagini per risalire agli autori sono in corso da parte del commissariato di polizia di Viareggio e della Digos di Lucca.

Disappunto e sconcerto da parte della cittadinanza tra l’altro proprio nel giorno in cui Viareggio ricorda le 32 vittime della strage avvenuta alla stazione il 29 giugno 2009.
Netta la posizione del sindaco, Giorgio Del Ghingaro: “Questo è il frutto della campagna d’odio in corso. Alcuni mascalzoni si sentono autorizzati a scrivere frasi razziste sui muri di luoghi pubblici e in più nel giorno della memoria e del ricordo cittadino, per il disastro ferroviario di nove anni fa. Non serve solo condannare, serve ribellarsi a questa decadenza etica e morale, serve mettere barriere di bellezza e pace di fronte a questo dilagare di volgarità e violenza. E soprattutto è importante affermare che questa gentaccia non ci fa paura”.
Ferma la condanna da parte dell’amministrazione comunale: “Questa amministrazione – si legge in una nota – condanna fermamente ogni tipo di istigazione al razzismo: l’atto vandalico di cui è stata oggetto la zona della vecchia stazione è frutto di toni e di modi che ormai in Italia sono sdoganati: soggetti che non temono di fomentare l’odio sociale, perché in quell’odio prosperano. Bisognerà rendere conto al paese, alle nuove generazioni, del razzismo ritrovato, dei toni fascisti, dei simboli l’Italia credeva archiviati decenni fa. Viareggio non è questa: Viareggio è accogliente e inclusiva. Un atto che crediamo frutto di ottusa stupidità, da qualsiasi parte provenga, che per questo non intimidisce, e che verrà perseguito in ogni forma e sede”.
Sul tema il segretario del Pd di Viareggio, Leonardo Betti: “Sono un segnale dei tempi – dice – angosciante e deplorevole le scritte razziste e omofobe, vergognose, comparse oggi a Viareggio; sono lo specchio dei tempi che stiamo purtroppo attraversando. La violenza che aumenta nella società, l’egoismo stupido e improduttivo che suggerisce comportamenti e parole aberranti a chi, privo della benché minima cultura, si presta a questa situazione e a chi, in malafede, la alimenta per tornaconti personali abominevoli”. “A maggior ragione oggi – prosegue – a Viareggio in un giorno che dovrebbe suggerire a tutti riflessione, volontà di riconoscersi nell’altro e in chi soffre, in una città che ha molto sofferto. Sia chiaro che a dispetto dell’angosciante vento che soffia il Partito Democratico rimarrà sempre fermo a condannare tali parole e sentimenti, i suoi iscritti non si piegheranno alla marea che monta di egoismo, prepotenza e violenza”.
“Nel giorno in cui si ricordano 32 morti della strage di Viareggio (alcuni anche stranieri) per colpa del fuoco – scrive invece Repubblica Viareggina – qualche razzista cretino ha pensato bene di inneggiare ad altri roghi. Purtroppo da tempo in tutto il paese si respira un clima di odio che arma le mani e i cervelli più labili. Karl Marx diceva che: “La storia si presenta la prima volta in tragedia la seconda in farsa.” In entrambi i casi il clima che si respira non ci piace e lo denunciamo con fermezza. Il pastore Martin Niemöller scisse: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Proprio pensando a queste parole pensiamo che non si possa aspettare o esitare ancora contro razzismo, sessismo e squadrismo non si deve tacere”.