‘Evoca’ demoni su Facebook per minacciare la vicina

5 luglio 2018 | 11:20
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‘Evoca’ demoni su Facebook per minacciare la vicina

Il ‘Diavolo’… si ‘traveste’ su Facebook e scrive in chat minacce di morte. Ma non c’era nulla di demoniaco: l’autore che faceva riferimenti anche al demonio e a punizioni divine, inflitte per conto di una fantomatica setta demoniaca, era lo stalker di una donna che alla fine lo ha denunciato. Con un profilo falso, dal nome inquietante, era riuscito a ottenere l’amicizia su facebook di una sua vicina di casa e all’inizio sembrava filasse tutto liscio, un normale contatto sui moderni e più usati social network di comunicazione a intrattenimento. Ma ben presto questo nuovo amico si è rivelato essere un molestatore seriale che ora il 16 novembre prossimo dovrà presentarsi in aula per rispondere di minacce aggravate e molestie in continuato, e con l’aggravante ulteriore della recidiva infraquinquennale. Sì perché questi reati l’uomo, residente a Lucca, li avrebbe commessi, secondo gli inquirenti, addirittura dagli arresti domiciliari a cui è ristretto per scontare una condanna per altri reati simili.

L’uomo ha il permesso di lasciare l’abitazione dalle 9 alle 11 del mattino per seguire un percorso psichiatrico in una struttura pubblica cittadina. Ma né la detenzione domiciliare né le cure mediche sembrano essere servite a dissuaderlo dal trasformarsi in uno stalker, almeno stando alle accuse. Frasi pesanti, minacce di violenza, parolacce e anche parole deliranti hanno convinto dopo poco tempo la vittima a presentare denuncia. Dalle investigazioni non è stato difficile risalire all’identità reale alla base del falso profilo su facebook e si è scoperto anche che vittima e persecutore abitano a pochi metri di distanza e che l’uomo anche di persona quando incontrava la sua vittima le rivolgeva sorrisi e saluti all’inizio della vicenda. In privato però e senza palesarsi le rivolgeva frasi che hanno messo in allarme la donna e tutta sua famiglia. L’uomo infatti senza motivo aveva iniziato a minacciare di morte e violenze di ogni genere e tipo la donna, utilizzando anche un vocabolario insensato ma pieno di terrore. Allusioni al demonio, alla fine della felicità della donna, alle pene e violenze e torture che avrebbe dovuto subire per il solo fatto di esistere e altre messaggi intrisi di odio ingiustificato e assurdo (perché tra l’uomo e la donna non esistono rapporti reali di nessun genere) hanno portato alle indagini e alla citazione diretta a giudizio dell’uomo che ora se sarà riconosciuto colpevole rischia di finire in carcere perdendo i benefici della detenzione domiciliare. Tutti i messaggi sono stati sequestrati dagli investigatori e fanno parte integrante del fascicolo processuale. In diversi messaggi le avrebbe fatto credere che a causa della sua condotta di vita sarebbe stata abusata sessualmente o qualcuno le avrebbe gettato dell’acido sul viso. Non contento continuava anche invocando Lucifero “a intercedere” per lui, per chiamare a sé la vicina. Frasi agghiaccianti che hanno spaventato a tal punto la vittima da convincerla che l’unica strada era denunciare il suo demoniaco stalker. In autunno l’udienza davanti al Tribunale cittadino in composizione monocratica.

Vincenzo Brunelli