
di Roberto Salotti
Un colloquio di circa quaranta minuti, durante il quale il patron del Lucca Summer Festival ha risposto alle domande degli inquirenti e si è difeso, respingendo tutte le accuse. Contro Mimmo D’Alessandro ci sono almeno 800 denunce arrivate in procura, anche se al promoter ne risultano circa 160. Tutte, al di là della mole degli esposti, riguardano il concerto dei Rolling Stones del 23 settembre scorso, sugli spalti delle Mura, e su cui la procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di truffa e frode commerciale.
Accompagnato dall’avvocato di fiducia Florenzo Storelli, D’Alessandro ieri mattina (5 luglio) ha varcato la soglia dell’ufficio del procuratore capo Pietro Suchan per spiegare che “l’area concerto dove si sono esibiti i Rolling Stones era stata progettata perché in ogni punto fosse visibile il palcoscenico”. “Andare ad un concerto rock, non è come comprare il biglietto per uno spettacolo teatrale”, si è giustificato D’Alessandro: “Sui ticket era stato specificato che potevano esserci dei punti dove in determinate condizioni ci sarebbero potuti essere dei problemi di visibilità – si difende il promoter -: le cose sono due: chi ha fatto denuncia contro di me o non è mai stato ad un concerto oppure è in mala fede. Io, francamente, propendo per la seconda ipotesi”.
Un’inchiesta quella seguita direttamente dal procuratore, affiancato dal pm Salvatore Giannino, che non è ancora conclusa e che, comunque, potrebbe risolversi in una archiviazione: gli inquirenti hanno voluto interrogare D’Alessandro per conoscere la sua posizione e chiarire alcuni aspetti delle contestazioni contenute negli esposti denuncia. Primo fra tutti quello del Codacons che già all’indomani del maga concerto sugli spalti dell’ex Balilla aveva annunciato battaglia. Sostenendo che tra l’altro aveva richiesto alla procura di ‘sequestrare gli incassi’ della serata, cui avevano preso parte 60mila spettatori, facendosi promotore di una class action per richiedere i risarcimenti.
Di fronte a queste accuse Mimmo D’Alessandro si dice “assolutamente sereno”. “Ho massima fiducia nella magistratura e nel procuratore in particolare – commenta il promoter -, trovo giusto essere stato chiamato a dire la mia, perché ho la sensazione che dietro a tutte queste denunce ci sia la mente di chi vuole che me ne vada e lasci questa città, alla quale invece sono profondamente legato. Spiace rendersi contro che questa è la trama ordita da qualcuno che vuole danneggiarci, ma io sono assolutamente apposto con la mia coscienza: ho sempre rispettato e rispetto la legge. Il nostro è un festival apprezzato in tutto il mondo e siamo ai vertici delle classifiche internazionali per affidabilità e qualità dei concerti”. Il prossimo, importante, banco di prova sarà ormai a giorni: mercoledì prossimo (11 luglio) Roger Waters si esibirà sul palco sotto le Mura urbane dove meno di un anno fa Jagger & Co hanno incantato il pianeta.