Archiviata la causa di Cipollini contro Ivano Fanini

23 luglio 2018 | 09:31
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Archiviata la causa di Cipollini contro Ivano Fanini

Può affermarsi, senza tema di smentite, che le “storie ciclistiche” del patron per eccellenza Ivano Fanini e del campione Mario Cipollini, in arte Re Leone, siano indissolubilmente legate. Nel bene e nel male. E’ notorio che Mario, ancora un ragazzino, sia stato scoperto ed allevato da Ivano, con quell’affetto filiale che, tutto sommato, è il tratto distintivo che contraddistingue la grande e storica famiglia ciclistica Fanini. Tanti atleti, anche di razza e divenuti campioni, non hanno remore ad ammetterlo. Anzi, ne sono felici, ed orgogliosamente riconoscenti. Sotto l’apparente aspetto burbero ed intransigente di Ivano, toscanamente fiero e scontroso, si cela un cuore d’oro ed un affetto smisurato. Soprattutto per quelle che ritiene proprie “creature ciclistiche”, nel senso genitoriale più che sportivo del termine.

Mario Cipollini, assurto poi meritatamente a gloria planetaria e vera icona nel mondo del ciclismo d’Italia, è di certo un suo figliolo prediletto. Ma anche i grandi amori, soprattutto sportivi e con le annesse passioni, possono incrinarsi ed incorrere in momenti di vero e proprio scontro. Tutti ne sono a conoscenza: vecchie ruggini contrattuali, trasposte in sentenze di tribunali favorevoli ad Ivano Fanini, hanno determinato tra i due contendenti, negli ultimi tempi, un clima a dir poco conflittuale ed ostile. Carte bollate ed atti processuali hanno preso il sopravvento.
Un lungo sprint che, a seguito di una denuncia sporta in sede penale da Mario Cipollini, assistito dal suo legale storico Giuseppe Napoleone, ha visto Fanini indagato per fatti di particolare gravità davanti all’autorità giudiziaria di Verona. Una vicenda vissuta da Fanini nella risoluta consapevolezza che nulla d’illecito avesse mai anche solo pensato di fare contro il suo Mario od altri, oltre ad un’umana preoccupazione. Per Fanini un mix intollerabile e contro il quale, difeso dagli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi del foro di Rimini ha intrapreso avanti alla procura della Repubblica prima, ed all’ufficio per le indagini preliminari poi, una sorta di battaglia processuale. Ribadendo, nonostante tutto, il suo immutato affetto per Mario, per il “suo” campione, ma articolando comunque la sua difesa in maniera puntuale, documentata e determinata. Ottenendo così dal giudice del tribunale di Verona un motivato decreto di archiviazione per insussistenza del fatto.
Ivano Fanini ha battuto, in aula, Mario Cipollini. Ma, soddisfazione processuale a parte, c’è amarezza per Fanini in questo risultato. Alla fine dei conti una “vittoria” chiara e inequivoca, ma che lascia l’amaro in bocca. Aver dovuto affrontare la “pena” del subire un processo, per dimostrare non solo e non tanto la propria assoluta innocenza, ma per ribadire, quasi che potessero cancellarsi anni di affetto ed amicizia, che Mario Cipollini ha ancora, e nonostante tutto, un posto privilegiato nel suo vecchio cuore. Quel ragazzino, cresciuto al ciclismo, rimane “il su figliolo”.