
Aveva dichiarato di aver trovato la droga in Pineta in modo del tutto casuale, ma nessuno gli ha mai creduto. Compresi i giudici della Cassazione che hanno confermato la condanna per spaccio di droga nei confronti di Giuseppe Russo, 50 anni di origini napoletane. L’uomo era stato arrestato anni fa a Viareggio ed era stato condannato sia in primo che in secondo grado. Ora la Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso e confermato la pena che gli era stata comminata in Appello (1 anno e 1 mese) oltre a 3mila euro di spese processuali.
La polizia aveva ritrovato in uno stanzino di sua proprietà circa 1/2 kg di hashish suddiviso in panetti. Agli agenti aveva detto al momento dell’arresto di aver trovato la sostanza stupefacente in modo casuale in Pineta a Viareggio e che non aveva intenzione di venderla. Investigatori e inquirenti non avevano creduto alla sua versione anche perché l’imputato aveva commesso reati simili negli ultimi 5 anni, da cui è scaturita la recidiva come aggravante. La Corte di Appello, con riguardo ad imputato con precedenti specifici, aveva infatti ritenuto indicativi della destinazione allo spaccio, oltre al dato ponderale (493,4 grammi circa di hashish), la suddivisione della sostanza in quattro panetti e l’occultamento in area condominiale esterna all’abitazione, sottolineando che l’imputato avesse fornito una versione inverosimile in merito al casuale rinvenimento della sostanza nella pineta di Viareggio. La condanna per lui ora è divenuta definitiva.
v. b.