Parla il commerciante che ha bloccato lo scippatore: “Non sono un eroe, amo la mia città. L’ho fermato ma poi ho voluto scusarmi per lui con la turista”

6 agosto 2018 | 15:55
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Parla il commerciante che ha bloccato lo scippatore: “Non sono un eroe, amo la mia città. L’ho fermato ma poi ho voluto scusarmi per lui con la turista”

È stato davvero un brutto quarto d’ora quello che ha visto protagonista, suo malgrado, una famiglia di australiani in visita a Lucca che ieri sera (5 agosto) in Chiasso Barletti, in pieno centro, è stata vittima di uno scippo da parte di un giovane straniero (leggi). Una vicenda che certamente lascerà un segno indelebile nei ricordi dei malcapitati ma che, per fortuna, è finita bene grazie al coraggioso intervento di Piero Pacini, noto imprenditore del centro storico, titolare del negozio I gelati di Piero, che avendo assistito alla scena ha deciso di non rimanere impassibile e, insieme ad un altro passante e al genero della vittima, è riuscito a sventare il furto, a recuperare il maltolto (una collana d’oro) e a segnalare Faris Abdessamad alle autorità che nel frattempo erano giunte sul posto. “L’ho fatto solo per senso civico e per amore della mia città – ha detto il commerciante-eroe -. Non mi interessa farmi pubblicità con questa storia. Spero solo che episodi del genere non si ripetano più proprio nel centro della nostra splendida città”.

“Quando ho un attimo di respiro dal lavoro, stacco e vado a fare due passi – spiega Pacini ricostruendo l’accaduto -. Arrivato in Chiasso Barletti intorno alle 22,15 di ieri, mi sono trovato ad assistere a questo brutto fatto di cronaca: c’erano diversi nordafricani particolarmente alticci. Ho notato che uno di loro era sdraiato per terra sul tappeto verde che è stato steso da qualche giorno lungo la via. Nel frattempo, stava arrivando una famiglia che poi ho scoperto essere di australiani: i bambini più avanti, seguiti dai genitori. Più indietro, i nonni: una coppia di anziani intorno ai 65/70 anni. Ho visto l’uomo sdraiato a terra alzarsi come un felino e avventarsi sulla signora anziana (che, scioccata dall’accaduto, ha dovuto anche ricorrere a cure mediche, ndr) strappandole dal collo una collanina d’oro. La signora mi è quasi caduta addosso. I familiari, che non si erano accorti di niente, si sono girati solo quando mi hanno sentito parlare in maniera concitata con il ladro, mentre la signora gridava che le era stata rubata la collanina. Nel frattempo, da via Fillungo stava arrivando un altro signore lucchese a spasso con il cane. Insieme a lui e al genero della signora, che si era fatto coraggio, ci siamo fatti restituire la collanina”.
La cosa incredibile, spiega Pacini, è che nonostante l’accaduto il ladro si è poi riaccasciato a terra come se niente fosse: “Mi ha riempito di insulti – prosegue nel racconto – ed è tornato a sdraiarsi a terra mentre suoi compari ci invitavano in maniera non troppo garbata a farci gli affari nostri. Fortuna ha voluto che proprio in quel momento è passato da lì un agente di polizia che conosco a cui ho spiegato il fatto. Con la coda dell’occhio ho visto che alcuni di questi signori erano scappati ma non l’autore materiale del furto, che era ancora a terra. Il poliziotto lo ha bloccato e nel frattempo sono arrivate due pattuglie della polizia che lo hanno portato in Questura per identificarlo”.
Al di là dello spavento, quello che più dispiace a Pacini è proprio il brutto ricordo che le vittime di questo episodio conserveranno di Lucca: “Ho cercato di raggiungerli per scusarmi dell’accaduto – racconta -. Amo la mia città e mi dispiace molto che si verifichino questi episodi in pieno centro, per di più a danni di turisti che vengono qui per ammirare le nostre bellezze. Anche noi cittadini dobbiamo avere coraggio e non fare finta di niente: c’erano anche molti ragazzi giovani che hanno assistito alla scena ma nessuno di loro è intervenuto. Questo mi dispiace”.
Adesso Pacini teme ripercussioni ma non ha intenzione di piegarsi a ricatti o intimidazioni: “In centro si vedono della facce davvero brutte – conclude -. Ho segnalato alla polizia anche il fatto che in città c’è un grosso giro di spaccio. Voglio che questa deriva finisca, per questo continuerò ad avere coraggio e a denunciare fatti del genere”.
Dagli accertamenti è emerso che l’uomo fermato risultava già raggiunto da un decreto di espulsione notificato lo scorso mercoledì (1 agosto). Stamattina (6 agosto) il 32enne è comparso di fronte al giudice per essere processato con rito direttissimo. Adesso l’uomo resterà in carcere fino alla prossima udienza fissata per il 18 settembre.

Luca Dal Poggetto