Tassa di soggiorno mai versata, rischia processo

9 agosto 2018 | 12:05
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Tassa di soggiorno mai versata, rischia processo

Per ben tre anni consecutivi ha incassato la tassa di soggiorno dei clienti di due hotel che aveva in gestione trattenendo per sé le cifre senza versale mai al Comune della Versilia dove si trova la struttura, come avrebbe dovuto fare invece per legge. Ora il 21 settembre prossimo la albergatrice versiliese dovrà comparire davanti al gup del Tribunale cittadino per difendersi dall’accusa di peculato.

Gli inquirenti sono arrivati alla formulazione del capo di accusa a seguito di alcune investigazioni disposte dopo che in alcuni Comuni si erano resi conto che qualcosa non andava per quanto riguarda gli introiti della tassa di soggiorno da alcuni hotel. Altre 4 strutture infatti sono finite nel mirino dei giudici e sono in corso verifiche sugli anni che vanno dal 2013 al 2016 in tutto il litorale lucchese. L’indagata per il primo hotel non avrebbe versato, secondo l’accusa, ben 16mila euro di tasse al Comune, mentre per il secondo hotel circa 5mila, in tre anni di gestione. Le somme di denaro sarebbero invece finite nelle sue tasche, stando alla indagini della magistratura e della guardia di finanza. L’imposta di soggiorno è un’imposta fissa richiesta ai turisti, ovvero alle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di quei Comuni che adottano questo genere di prelievo fiscale. Le strutture ricettive, che siano alberghiere o extra-alberghiere, assumono il ruolo di agente contabile. Il soggetto responsabile degli obblighi tributari, quindi, è il gestore della struttura ricettiva. Il mancato versamento annuale al Comune quindi fa scattare il reato di peculato di cui è accusata la donna che gestiva i due hotel oggetto dell’inchiesta. Ma le indagini sul mancato versamento delle tasse di soggiorno in alcune località della Versilia non sono ancora concluse e potrebbero portare presto a ulteriori sviluppi.

v. b.