
Un altro agente della polizia penitenziaria in servizio a Lucca aggredito da un detenuto nel carcere S. Giorgio. Un nuovo episodio avvenuto negli ultimi giorni riaccende i riflettori sulla situazione all’interno del carcere circondariale. Il sindacato della penitenziaria Sappe ha stigmatizzato il nuovo caso, che ha visto protagonista un detenuto di nazionalità rumena, non nuovo, secondo la sigla, ad episodio del genere. Avrebbe colpito al volto l’agente che è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca.
Stando alla ricostruzione del Sappe, l’aggressione è avvenuta ieri mattina (20 agosto) attorno alle 11 ed ha avuto come ‘protagonista’ un detenuto, ristretto per reati di ricettazione e tentato furto. Ha colpito al volto con un gomito l’agente dopo che, poco prima, gli era stato notificato l’esito di un consiglio di disciplina a suo carico. Solo grazie all’intervento di un altro agente si è riusciti a bloccare la violenta furia del detenuto. Ricoverato nel nosocomio cittadino, al poliziotto penitenziario veniva diagnosticato un trauma facciale con rottura del naso , con prognosi di giorni 15.
“La ricostruzione dell’evento se fosse confermata sarebbe di una gravità incredibile, in quanto il vile gesto rappresenta una vendetta nei confronti di un rappresentante dello Stato – sottolinea il numero uno del Sappe, Donato Capece -. Il carcere di Lucca sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia. Il personale di polizia penitenziaria e ridotto al minimo e soprattutto sfiduciato per i continui episodi di violenza gratuita registrati negli ultimi mesi; senza parlare della struttura inadeguata per applicare quanto prevista dall’ordinamento penitenziario”. Amara la conclusione del Sappe: “Purtroppo la polizia penitenziaria della Toscana è costantemente esposta a troppi rischi di questo tipo e per far fronte a criticità di questo tipo ci vorrebbe un’adeguata quantità di personale di Polizia per favorire e promuovere l’osservazione e la rieducazione, garantendo allo stesso tempo l’ordine la sicurezza e la tutela dei poliziotti. Pertanto, auspichiamo la massima attenzione da parte dell’amministrazione penitenziaria e dagli organi di governo. Ormai non abbiamo più parole per descrivere le criticità delle carceri umbre e le conseguenti pericolose condizioni di lavoro di chi vi lavora, in primis appartenenti alla polizia penitenziaria”.
“Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre – conclude il segretario generale Sappe -. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del corpo in servizio negli istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E’ mai possibile che nessuno, al ministero della giustizia e al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la polizia penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a polizia di Stato e carabinieri, ossia pistola taser e spray al peperoncino?”.
A condannare la violenza all’interno del San Giorgio è anche Marco Santi Guerrieri, a nome della associazione Lucca ti voglio bene.
“La notizia circolata sin da ieri sera negli ambienti ospedalieri, rimette in discussione la salvaguardia e la incolumità personale delle guardie carcerarie – osserva -. Detenuti violenti, spesso afflitti da patologie di tipo psichiatrico , immessi in un contenitore multietnico finiscono col diventare una vera e propria bomba ad orologeria. La mancanza di idonei dissuasori in dotazione agli agenti, organico carente e turni massacranti, completano il quadro”.
Sulla questione interviene anche il consigliere di minoranza in quota lega Giovanni Minniti: “Sollecitato da Santi Guerrieri, concordo assolutamente con lui nel dover affrontare di petto il problema. Pur essendo le problematiche di competenza del Ministero di grazia e giustizia, auspico a breve un incontro con i vertici delle sigle sindacali di appartenenza”.