Pagoda al Twiga, scatta il sequestro per abuso edilizio

31 agosto 2018 | 08:06
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Pagoda al Twiga, scatta il sequestro per abuso edilizio

Sequestrata dagli inquirenti la Pagoda di Marina di Pietrasanta. Nonostante il 23 agosto scorso l’ufficio demanio del Comune di Pietrasanta abbia firmato l’ordinanza di demolizione dando tempo fino a ottobre, ovvero a stagione finita, sulla struttura montata in spiaggia interviene la magistratura. Da stamattina (31 agosto) sono in corso le operazioni di sequestro della Pagoda del Twiga Beach Club per ipotesi di abuso edilizio.

La magistratura lucchese non ha perso tempo e dopo aver ipotizzato il reato di abuso edilizio ha inviato sul posto gli uomini della capitaneria di porto per mettere i sigilli alla struttura. Indagati anche i due amministratori della società nella cui compagine compaiono anche nomi illustri come Briatore e la Santanchè, come proprietari ma non indagati. Proprio la senatrice qualche giorno fa era intervenuta sulla vicenda con una diretta Facebook difendendo a spada tratta l’operato della società di cui è socia che avrebbe rispettato tutte le procedure. Ora però è arrivato il sequestro ordinato dalla Procura. Ci sarà modo per i due indagati e per i soci della prestigiosa società di difendere l’attività che aveva portato alla costruzione della Pagoda. Di diverso avviso, ovviamente, esponenti del Pd locale: “Alla fine, con un poco di caparbietà e capacità di ricerca, la verità viene a galla. Peccato che per far finalmente uscire la notizia che la “pagoda” del Twiga è abusiva e va demolita ci siano volute settimane di azione della nostra opposizione”. Così il capogruppo di opposizione a Pietrasanta, Ettore Neri dopo l’ordinanza emessa dal Comune. Adesso però la faccenda non è più solo politica o interna al Comune di Pietrasanta perché c’è l’inchiesta della magistratura e il sequestro della struttura. Nei prossimi giorni si conosceranno ulteriori particolari della vicenda man mano che le indagini proseguono.

Vincenzo Brunelli