Demolita la pagoda del Twiga, avanti le indagini

11 settembre 2018 | 12:14
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Demolita la pagoda del Twiga, avanti le indagini

Dissequestrato ai fini dell’abbattimento per il ripristino dei luoghi. Così si è conclusa la vicenda della pagoda del Twiga Beach Club di Marina di Pietrasanta iniziata il 23 agosto scorso con un’ordinanza del sindaco e il 31 con il sequestro da parte della Procura della Repubblica lucchese. Il manufatto in legno è stato dissequestrato il 4 settembre scorso per essere demolito entro 48 ore. Il 6 settembre scorso ufficiali di polizia giudiziaria hanno sancito il ripristino dei luoghi. La pagoda non esiste più.

Il provvedimento si era reso necessario per le accuse dei giudici per abuso edilizio che al momento vede due persone iscritte nel registro degli indagati. La magistratura lucchese non ha perso tempo e dopo aver ipotizzato appunto il reato di abuso edilizio aveva inviato sul posto gli uomini della capitaneria di porto per mettere i sigilli alla struttura. Indagati per ora i due amministratori della società nella cui compagine compaiono anche nomi illustri come Briatore e la Santanchè, come proprietari ma non indagati. Il gip ha ratificato le richieste degli inquirenti che nei giorni scorsi hanno quindi ordinato l’abbattimento della struttura abusiva sulla spiaggia. Nei giorni scorsi c’era stato il disappunto di Daniela Santachè per questa ordinanza del Comune pietrasantino segnalando la presenza di altri manufatti come la pagoda del Twiga. Il caso giudiziario ha fatto inevitabilmente discutere anche molti uomini politici locali e nazionali. La spiaggia è ritornata ad essere solo spiaggia. L’inchiesta intanto prosegue.

Vincenzo Brunelli