
Lo scorso anno era riuscito a convincere un parroco a prestargli 2.500 euro per poi sparire. La magistratura cittadina ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per truffa aggravata e ora l’uomo, 60 anni di Civitanova Marche, dovrà comparire in aula il prossimo 21 febbraio per difendersi in dibattimento dalle accuse dei giudici lucchesi.
L’imputato, secondo quanto ipotizzato dall’accusa, con una storia strappalacrime aveva persuaso il parroco di una nota chiesa di un Comune della Valle del Serchio a concedergli il prestito che avrebbe restituito in pochi giorni. L’uomo stando agli inquirenti invece sarebbe uno “specialista” di questo genere di truffe ed è già noto alle forze dell’ordine e alla magistratura per reati simili. Il parroco anziano ha creduto al suo racconto farcito di finti documenti cartacei e foto che corroboravano la sua tesi di un incidente stradale e di una macchina distrutta che doveva ritirare urgentemente per proseguire a lavorare e altre falsità simili. L’uomo a fine mese avrebbe percepito lo stipendio dall’azienda presso cui lavorava da poco e avrebbe ripagato il debito anche grazie all’aiuto di amici e parenti. Tutto ovviamente falso secondo l’accusa. L’imputato avrebbe detto anche all’anziano parroco di essere arrivato da poco proprio per questioni di lavoro e di non avere altre persone a cui potersi rivolgersi nell’immediato. Purtroppo non è l’unico episodio contestato all’imputato. Altri episodi simili però sarebbero stati compiuti sempre a danno di religiosi ma in Comuni che ricadono sotto un’altra competenza da un punto di vista giudiziario. A febbraio il processo ma le forze dell’ordine consigliano massima attenzione e cautela oltre che di avvisare 112 o 113 prima di elargire somme di denaro a sconosciuti anche se dovessero ispirare fiducia o simpatia o commozione per via dell’aspetto o della loro storia.
Vincenzo Brunelli