Finti matrimoni per denaro, confermate condanne

28 settembre 2018 | 13:10
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Finti matrimoni per denaro, confermate condanne

Finti matrimoni a scopo di lucro e per prendere la cittadinanza italiana, definitive le condanne per i due leader della ‘banda’ che ha agito negli anni passati in Lucchesia e non solo. Avevano patteggiato le condanne dopo l’operazione della polizia dello scorso anno che aveva sgominato una banda di cittadini stranieri che organizzava finti matrimoni in cambio di denaro, per poi impugnare davanti alla Cassazione i provvedimenti. Gli ermellini hanno dichiarato infondati i loro ricorsi e confermato le pene.

Ora Pamela Jennifer Monini e Lulzim Gashi, ritenuti dagli inquirenti i capi e gli organizzatori delle truffe sono stati condannati definitivamente dalla suprema Corte di Cassazione che ha respinto i loro ricorsi confermando le condanne inflitte dal tribunale di Lucca a seguito di patteggiamento. Il tribunale di Lucca aveva infatti applicato, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, a Jenifer Pamela Monini la pena complessiva rispettivamente di due anni e sei mesi di reclusione e diecimila euro di multa nonché a Lulzim Gashi di 4 anni e due mesi di reclusione e 16mila euro per i reati di cui agli articoli 12 legge 286 del 1998 ed altro.
L’accusa per tutti gli imputati, a vario titolo, era di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine era stata coordinata dalla squadra mobile di Lucca e gli arresti a Tarzo sono stati effettuati con il supporto della squadra mobile di Treviso e le pattuglie del commissariato di Conegliano.
Niente pranzi o centinaia di invitati, niente regali, ma il valore dato alla cittadinanza. Dall’altra parte le due donne reclutavano compiacenti ragazzi sinti, da campi nomadi di Lucca e Prato, secondo i giudici. Le donne ritornavano poi nei campi sinti con qualche migliaio di euro in più, mentre gli uomini prendevano la direzione della Svizzera. Ora la sentenza definitiva della Cassazione per i due leader della banda.

Vincenzo Brunelli