Un’altra aggressione a un agente del S.Giorgio

9 ottobre 2018 | 16:44
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Un’altra aggressione a un agente del S.Giorgio

Un’altra aggressione in carcere a Lucca. È accaduto oggi (9 ottobre) alle 13 al carcere di Lucca, quando un detenuto di origine marocchina, in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti, all’improvviso e senza apparente motivo ha dato in escandescenze aggredendo l’agente di servizio che lo accompagnava. In suo soccorso sono accorsi altri agenti che sono a contenerlo evitando il peggio. L’agente di polizia penitenziaria ha fatto ricorso a cure sanitarie al pronto soccorso del San Luca.

A dare la notizia è il segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci che dichiara: “i tratta dell’ennesimo episodio in cui è la polizia penitenziaria a fare le spese sulla propria incolumità personale di un disservizio che vede accogliere nel carcere individui in grave stato di disagio psichico ovvero soggetti a crisi da tossicodipendenza. Episodio ancora più grave visto e considerato che il detenuto in questione già in passato è stato autore di ennesime aggressioni, senza subìre alcun procedimento disciplinare né tantomeno l’allontanamento dalla struttura di Lucca che, ove ce ne fosse bisogno, dimostra l’inefficienza dell’attuale provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, magari impegnato in altre faccende con il garante dei diritti dei detenuti regionale. Nel rammentare alle autorità politiche e dell’amministrazione penitenziaria che il personale di polizia  Penitenziaria non è dotato di alcuno strumento per affrontare e/o prevenire aggressioni e violenze da parte della popolazione detenuta né tantomeno è in possesso di conoscenze professionali tali da permettergli di valutare crisi comportamentali di natura psichiatrica e più propriamente di competenza sanitaria – conclude Beneduci – facciamo appello come operatori di polizia al  ervizio dello Stato acché siano adottate finalmente le misure idonee a far cessare il quotidiano massacro dei poliziotti penitenziari all’interno del sistema penitenziario italiano”.