
Oltre 17 milioni di euro non dichiarati: è il risultato al quale è pervenuta la Guardia di Finanza di Lucca, all’esito di due complesse indagini, denominate Matrioska e E-vado in vacanza. Sono stati 110, in totale, gli accertamenti effettuati dalle Fiamme gialle: i controlli fiscali hanno riguardato proprietari immobiliari, agenzie di mediazione e società di locazione. Un quadro articolato, illustrato questa mattina dal comandante provinciale Massimo Mazzone, affiancato dal comandante della compagnia di Viareggio Filippo Capineri e da quello della compagnia di Lucca, Antonio Manselli.
L’operazione E-vado in vacanza, partita ad inizio 2018, si è già tradotta in un giro di vite per la provincia di Lucca che ha riguardato case vacanza, affittacamere e Bed & Breakfast, proposti per la maggior parte da privati sul mercato online. I controlli hanno anche consentito di individuare agenti intermediari operanti nel settore della locazione. La task force, ad oggi ancora in corso, ha già portato alla denuncia di 12 persone per violazione delle norme sulla sicurezza, poiché i soggetti non hanno comunicato all’autorità competente le generalità delle persone ospitate. Gli immobili, tutti del centro storico, hanno portato a scoprire alcuni evasori totali: un fenomeno purtroppo ricorrente, che il Comune di Lucca cerca di arginare anche grazie all’accordo da poco sottoscritto con l’host Airbnb. “Si tratta – commenta Mazzone – di una vera e propria forma di concorrenza sleale, che si intensifica specialmente in occasione di grandi manifestazioni, come i Comics o il Summer Festival. In questa fase, ovviamente, stiamo intensificando i controlli sia sulle locazioni ad uso abitativo che sui temporary store”. In questo senso, come viene ricordato anche dal comandante Manselli, lo scorso anno vennero controllati 15 negozi: “Adesso siamo in attesa – spiega – di constatare se avranno dichiarato quanto abbiamo accertato. Non è infrequente, infatti, che si dichiarino cifre molto minori rispetto all’affitto reale”. Controlli mirati, dunque, sono già in corso sia per gli esercizi commerciali che per i privati: “In particolare – evidenzia Manselli – bisogna anche rendersi conto del pericolo per la sicurezza pubblica che scaturisce dal non censire le persone ospitate”.
Tutt’altro giro di affari, evidentemente, è quello che è emerso al culmine dell’operazione Matrioska, incentrata sulla locazione e sulla vendita di immobili extralusso a Forte dei Marmi. L’attività di intelligence, come ricorda il colonnello Capineri, è iniziata già nell’aprile 2016: “Oggi – afferma – la concludiamo con dei risultati concreti, a fronte della mappatura di circa 1000 immobili e di controlli su 88 proprietari, 4 agenzie di intermediazioni immobiliare e 7 società immobiliari”. Era stato proprio a partire da una verifica condotta nei confronti di un’agenzia di intermediazione immobiliare che era emerso un consolidato sistema di evasione, che portava in quasi tutti i casi a dichiarare meno del 50 per cento dell’affitto reale e che coinvolge anche vip italiani, come imprenditori ed ex calciatori (tra questi anche ex campioni del mondo, ndr) che decidevano di affittare le loro dimore. Affitti da capogiro per i comuni mortali – anche 350mila euro per una stagione al Forte, per far parte del giro che conta – che però presentavano discrasie enormi rispetto a quanto dichiarato da chi – per la maggior parte facoltosi russi – all’ingresso in Italia affermava di avere con sé somme molto più basse. Immobili di alto livello, per i quali non venivano dichiarati interamente i canoni di locazione, con omissione delle comunicazioni obbligatorie per legge e, in alcuni casi, una gestione totalmente “al nero”. Il tutto, per un volume d’affari che supera i 17 milioni di euro, somma alla quale dovranno adesso aggiungersi inevitabili mega sanzioni.
Paolo Lazzari