
Gli inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio per truffa e falso per la sorella e il compagno della vittima. Il prossimo 6 febbraio dovranno comparire in aula per difendersi dalle accuse. Secondo gli investigatori, infatti, i due, residenti in un comune della Piana, avrebbero utilizzato i documenti della vittima per aprire una partita iva all’Agenzia delle entrate di Lucca per poi mettere in atto i loro piani.
La sorella, residente in Calabria, ignara di tutto, avrebbe fatto scattare le indagini quando ha visto recapitarsi ingiunzioni di pagamento per servizi di cui non aveva mai usufruito e di cui non sapeva nulla. Non è stato difficile per gli investigatori e inquirenti risalire ai fatti e ai responsabili che avrebbero intestato l’utenza telefonica di casa alla vittima e altre 4 utenze telefoniche mobili usufruendo anche delle offerte per chi è possessore di partita iva che comprendono anche altri benefit. Ben 4 i telefonini cellulari smartphone di ultima generazione che la coppia avrebbe infatti ricevuto a casa dai corrieri di alcune compagnie telefoniche che fanno periodicamente di queste offerte. Circa 3mila euro il totale della somma che la vittima avrebbe dovuto pagare stando alle ricostruzioni degli inquirenti se non si fosse accorta della truffa ai suoi danni denunciando tutto ai carabinieri. Ad aprile l’udienza davanti al gup del Tribunale cittadino per le richieste di accusa e difesa dei due presunti truffatori.
v. b.