Folla ai funerali di Riccardo Benvenuti – Foto

17 novembre 2018 | 09:14
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Folla ai funerali di Riccardo Benvenuti – Foto
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Folla ai funerali di Riccardo Benvenuti – Foto
Folla ai funerali di Riccardo Benvenuti – Foto
Folla ai funerali di Riccardo Benvenuti – Foto

Folla questa mattina (17 novembre) ai funerali del pittore Riccardo Benvenuti nella basilica di San Frediano. In tanti, autorità e semplici cittadini, oltre che appassionati dell’arte del maestro, si sono presentati per l’ultimo saluto all’artista morto nella sua auto in viale Europa martedì scorso, con tutta probabilità a seguito di un malore.

L’abbraccio di una intera città si è raccolto intorno alla famiglia. In prima fila il sindaco Alessandro Tambellini, che di Benvenuti è anche stato alunno.
Tra le navate della basilica sono moltissime le persone che sono accorse per dare l’ultimo saluto al professore, all’artista, all’uomo. Così, oltre al primo cittadino, a portare i saluti dell’amministrazione comunale ci sono anche l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti e la consigliera Cristina Petretti. Presenti anche i labari del Lions Club Lucca Host (di cui Benvenuti era socio molto attivo nelle iniziative benefiche), della Misericordia Santa Gemma (realizzato proprio dal pittore), di Lucca United e dell’istituto Machiavelli-Civitali (in cui Benvenuti insegnò disegno e storia dell’arte) e poi ancora moltissimi cittadini comuni tra familiari, amici, conoscenti e semplici appassionati dell’arte del maestro che non hanno voluto mancare alla celebrazione. Anche il vescovo Italo Castellani, costretto a letto dopo un piccolo intervento a cui si è sottoposto, non ha voluto far mancare la sua vicinanza. 
Non è stato un periodo facile per la famiglia Benvenuti che nel giro di pochi mesi è stata colpita da ben tre lutti, come ha ricordato il figlio Riccardo: dapprima la tragica scomparsa di Alice, nipote amatissima dal nonno, portata via da un male incurabile pochi mesi fa (da cui è poi anche nata un’associazione che porta il suo nome, Il sorriso di Alice onlus, che si occupa di raccogliere fondi da donare agli istituti che accudiscono bambini malati). Nemmeno il tempo di metabolizzare questo immenso dolore che la famiglia è stata colpita da un altro lutto quello della scomparsa della moglie del pittore, Anna. Ora questo nuovo lutto che si abbatte sulla famiglia Benvenuti. 
“Era un padre con i pregi e i difetti di un uomo ma non mi hai mai fatto mancare il suo affetto – ha detto commosso il figlio Mario tra gli applausi -. Un uomo che sapeva osare e che guardava sempre oltre le rigide convenzioni sociali. Un uomo generoso, forse troppo, che non sapeva mai dire di no a nessuno, anche quando non se lo poteva permettere. Negli ultimi mesi lo avevo visto stanco ma avevo anche visto un barlume di linfa nuova da quando aveva ricominciato a dedicarsi alla sua arte, la cosa che per lui contava più di tutto”.
“È stato un insegnante di vita per le persone che hanno avuto la fortuna di averlo come professore – ricorda una sua ex allieva -. Aveva la capacità di farci sentire unici e speciali, sapeva essere comprensivo ed assertivo, sapeva ascoltare e farci sorridere. Era una persona che sfidò le rigide convenzioni degli anni Settanta facendoci disegnare ascoltando musica. Per tutti noi è stato un maestro e un grande compagno”.
Maria Stuarda Varetti, collega e amica di Benvenuti, ha voluto ricordare come l’artista si fosse dedicato agli altri fino all’ultimo, consegnando un’opera al Lions Club Lucca Host per un’iniziativa benefica proprio poche ore prima di morire: “Siamo stati compagni sui banchi di scuola, siamo cresciuti insieme ma non c’era rivalità tra noi, cosa difficile in questo mondo. Era un uomo buono e generoso oltre ad essere un artista che ha segnato un’epoca. Oggi la città di Lucca perde un suo grande rappresentante, un vuoto difficile da colmare”.
“Il pittore Benvenuti ha portato lustro alla città a livello internazionale – ha detto invece il sindaco Tambellini -. L’arte ha il potere di rappresentare le emozioni delle persone. Forse è perché ogni artista tende all’assoluto che riesce a rappresentarle con pochi tratti di penna e un po’ di colore. Questo ci unisce tutti, al di la delle differenze. È forse questo il suo lascito più grande”. 
“Vogliano uscire di qui non sconvolti ma pieni di speranza – ha detto il parroco del cento storico don Lucio Malanca nella sua omelia -. Dobbiamo guardare in alto e avanti senza dimenticare chi ci ha preceduto. L’arte ci innalza, ci fa uscire da noi stessi: gli artisti ci proiettano in una realtà diversa. Oggi noi non piangiamo la salma di Riccardo ma festeggiamo la sua vita ultraterrena. Il messaggio che voglio lanciare è che tutti noi possiamo fare della nostra vita un’opera d’arte, basta aprire il cuore”.