
“Il giudice Susanna Messina del tribunale di Lucca ha condannato l’azienda Snaitech per attività antisindacale, ordinato la cessazione della stessa e di continuare ad applicare il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, così come abbiamo sempre sostenuto”. Lo dice Massimo Braccini, responsabile per la Fiom Cgil del coordinamento nazionale Snaitech, che aveva denunciato l’azienda per la disapplicazione del contratto dei metalmeccanici trascinandola in tribunale, dove ieri (19 novembre) si è svolta l’udienza.
“Come Fiom Cgil, assistiti dall’avvocato Andrea Stramaccia del foro di Firenze – sottolinea Braccini -, avevamo già mandato una diffida all’azienda per invitarli a non disapplicare il contratto nazionale, ma non hanno sentito ragioni ed hanno portato avanti una presunta trattativa con sindacati minoritari volta a legittimare la disapplicazione del contratto nazionale dei metalmeccanici. Abbiamo sempre sostenuto che vi erano diritti lesi e che il contratto collettivo nazionale di lavoro metalmeccanico doveva continuare ad essere applicato”.
“La condanna – commenta Braccini – rende giustizia di fronte anche alla prepotenza aziendale messa in atto durante questi mesi dall’azienda e tesa a creare confusione tra i lavoratori ed a delegittimare le Rsu di Porcari e Roma, un fatto gravissimo ed inaccettabile. Non a caso, in questa fase, hanno chiamato tutti i lavoratori personalmente per intimargli di accettare l’applicazione del contratto nazionale del terziario e ci risulta siano state fatte anche pressioni indebite. Hanno cercato di mettere fuori la Fiom dall’azienda (il sindacato più rappresentativo), questo è il punto politico, in una fase delicata e di fronte ad una nuova compagine societaria senza un benché minimo piano industriale. Rientriamo a pieno titolo in azienda, con tutti i diritti sindacali, rinnoveremo la Rsu e continueremo la lotta per capire le prospettive vere di questa azienda. La Snaitech se ne faccia una ragione. Anche il Governo che fino ad oggi ha fatto da spettatore, sarebbe bene che iniziasse ad aprire un tavolo e subordinasse il rilascio delle concessioni pubbliche sulla base di precisi piani aziendali che garantiscano le sedi nazionali Snaitech ed i livelli occupazionali”.