
Era riuscita a entrare nelle grazie dell’anziana donna a cui doveva badare quotidianamente e godeva della più totale fiducia anche dei familiari che l’avevano assunta, ma a dicembre dovrà presentarsi in aula per difendersi in dibattimento dalle gravi accuse che gli muovono gli inquirenti cittadini. R. B., 48 anni, residente a Lucca, è stata infatti rinviata a giudizio per appropriazione indebita aggravata.
La badante dell’anziana signora residente in un noto quartiere di Lucca secondo l’accusa approfittando dell’estrema fiducia di cui godeva si sarebbe appropriata di circa 26mila euro in contanti sottraendoli senza autorizzazione e motivazione alcuna dal conto corrente sul quale aveva ricevuto anche delega ma per effettuare le spese necessarie alla donna a cui doveva badare. Poi avrebbe anche acquistato uno scooter in una rivendita di motori cittadina sempre senza autorizzazione. Il tutto ovviamente all’insaputa dell’anziana signora e dei parenti che la pagavano regolarmente ogni mese per le sue mansioni. Dopo alcuni mesi però le due nipoti della vittima attraverso un semplice controllo di routine sui conti della nonna si sarebbero accorte dell’ammanco di denaro. L’anziana donna nulla sapeva al riguardo e ha solo ammesso di aver effettuato la delega ad agire sul proprio conto corrente alla badante per comodità e perché la riteneva ormai una di famiglia. La fiducia era massima. Ma purtroppo malriposta stando alle prime risultanze giudiziarie. A dicembre l’inizio del processo che vede presunta vittima l’ennesima persona anziana e bisognosa di attenzioni e cure quotidiane. La prudenza in casi del genere non è mai troppa.
Vincenzo Brunelli