Lesioni a pazienti, falso chirurgo estetico a processo

28 novembre 2018 | 13:11
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Lesioni a pazienti, falso chirurgo estetico a processo

Rinviato a giudizio finto medico chirurgo per esercizio abusivo della professione. L’uomo, 51 anni, originario di Soverato ma attivo a Lucca e Viareggio, dovrà presentarsi in aula il 14 giugno del prossimo anno per affrontare la fase dibattimentale del procedimento giudiziario a suo carico. A sollevare il caso era stata nel mese di febbraio scorso la nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia a seguito di alcune segnalazioni da parte di ex clienti del finto chirurgo estetico, che aveva effettuato alcuni interventi causando numerosi problemi di salute e vere e proprie lesioni.

Da lì non era stato difficile per gli investigatori risalire all’assenza dei titoli necessari e obbligatori per legge per svolgere le attività nei due centri estetici in cui lavorava, a Lucca e Viareggio. Per anni il finto chirurgo estetico, sempre secondo l’accusa, avrebbe rimodellato i visi delle donne che si rivolgevano a lui, praticando iniezioni di botulino, acido ialuronico, riduzione delle macchie cutanee e delle rughe, infiltrazioni per aumentare il volume delle labbra, utilizzando sempre strumenti idonei all’esercizio dell’attività che però, per gli inquirenti, non avrebbe affatto potuto svolgere, perché per tali interventi occorre essere un medico chirurgo o un medico specializzato in chirurgia estetica. Ora dovrà difendersi dalle accuse formulate ufficialmente dai giudici lucchesi che coprono un arco temporale che va dal 2010 fino al mese di febbraio scorso. Insomma per l’accusa l’uomo avrebbe tranquillamente esercitato l’attività medica per ben 8 anni senza averne l’abilitazione. Per chiarire meglio: qualunque laureato in medicina e chirurgia può liberamente definirsi chirurgo estetico, ma non specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva che solo un percorso universitario, di ben 5 anni, può abilitare. Ma in ogni caso bisogna essere laureati in medicina e abilitati alla professione. A giugno prossimo il processo.

Vincenzo Brunelli