
Studentessa del Paladini bocciata lo scorso anno, e quindi non ammessa alla classe quarta, fa ricorso e lo vince. Ora il Consiglio di Stato ordina, infatti, all’istituto di ripetere il consiglio di classe e annulla il verbale di non ammissione alla classe superiore ritenendolo illegittimo. Inoltre i giudici di Palazzo Spada ordinano anche al Tar di Firenze di fissare al più presto la data dell’udienza di merito per calcolare pure eventuali spese e risarcimenti.
Insomma bisogna ripetere il consiglio di classe e stilare un nuovo verbale per la studentessa. Questo perché l’istituto non avrebbe secondo i giudici rispettato gli impegni presi e sottoscritti con la studentessa e la sua famiglia per quanto riguarda un percorso personalizzato a seguito di alcune difficoltà insorte e certificate dall’azienda sanitaria. L’istituto scolastico, in seguito all’insorgere di difficoltà di apprendimento certificate aveva infatti predisposto un piano didattico personalizzato contenente gli strumenti compensativi e dispensativi e le strategie didattiche sottoscritto dalla stessa ricorrente e dalla sua famiglia, nel quale era individuato un percorso scolastico personalizzato e semplificato, sia nei contenuti che nelle modalità di verifica e nelle tecniche di valutazione, tenendo conto delle difficoltà della ricorrente nella lettura e nella scrittura, nonché nell’apprendimento. Ma stando ai giudici “non risulta che nell’anno scolastico siano state applicate alla ricorrente le misure compensative e dispensative previste nel piano didattico personalizzato”, mentre risultano applicate nei confronti della stessa “le medesime tecniche valutative utilizzate per tutti gli altri studenti”. Scrivono infatti chiaramente i giudici del Consiglio di Stato nell’ordinanza: “Considerato che il giudizio espresso dal Consiglio di classe di non ammissione della ricorrente alla classe successiva sulla base del numero e della natura delle insufficienze, si rivela pertanto illegittimo, non contenendo i necessari riferimenti alle misure dispensative e compensative da applicare all’interessata né ai particolari criteri di valutazione che avrebbero dovuto essere singolarmente adottati. Conseguentemente, si impone ora non tanto l’ammissione tout court alla classe successiva, quanto piuttosto la rinnovazione integrale, da parte del consiglio di classe, del giudizio qui annullato, affinché possa effettivamente tenersi conto dei criteri sopra richiamati, nelle ulteriori valutazioni da esprimere nei confronti dell’alunna ricorrente”.
Vincenzo Brunelli