
Giudizio immediato il prossimo 1 marzo per due cittadini di origini rumene per l’incendio a una falegnameria di Viareggio della primavera scorsa. Per gli inquirenti sono loro i responsabili del rogo. Si tratta di C.M., 25 anni, e C.E., 55 anni, che avrebbero buttato una bottiglia incendiaria negli uffici della ditta, con le scaffalature contenenti gli archivi contabili e altra documentazione.
La ditta, che si occupa di falegnameria ed arredamento navale, era aperta da circa due anni e mezzo e dava lavoro ad una ventina di persone. I titolari sono due trentenni. A quanto pare non sembra che i due abbiano subito atti intimidatori, anche se nella notte un bidone è stato avvicinato alla stessa finestra dell’ufficio andato a fuoco. I due imputati avrebbero appunto lanciato all’interno una rudimentale bomba incendiaria. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, il cui pronto intervento aveva evitato un incendio ancora più grande, erano arrivati anche i carabinieri, che avevano avviato le indagini coordinate successivamente dalla procura di Lucca. Il rogo era avvenuto il 26 marzo scorso nella zona industriale tra Viareggio e Torre del Lago, in via di Mezzogiorno.
L’incendio aveva coinvolto la zona dell’ufficio e l’intervento della squadra dei pompieri del distaccamento viareggino aveva evitato che si propagasse anche alla zona produttiva. L’ufficio era stato poi dichiarato inagibile in attesa dei lavori di ripristino. A marzo il processo per incendio doloso.
v.b.