
Assoluzioni delle polemiche ma soprattutto un verdetto che ha scatenato minacce e insulti sui social network all’indirizzo di giudici e avvocati di Lucca. E’ il triste esito dell’ultima udienza del processo per le contestazioni che furono rivolte al ministro dell’interno Matteo Salvini a Viareggio nel 2015. L’impianto accusatorio vedeva gli imputati accusati di manifestazione non autorizzata e adunata sediziosa. Il processo, come noto, si è concluso con una assoluzione per tutti gli imputati su richiesta formulata anche dalla stessa Procura. Nella giornata di sabato (15 dicembre) lo stesso Salvini ha manifestato il proprio disappunto sull’esito processuale a cui sono seguiti “commenti offensivi e altrettanto minacciosi rivolti all’indirizzo del pubblico ministero (reo, secondo i detrattori, di aver chiesto esso stesso l’assoluzione) e del magistrato giudicante e presidente della sezione penale del Tribunale di Lucca, Gerardo Boragine”. Fatto che vede la ferma condanna da parte degli avvocati del foro penale di Lucca che tra l’altro denuncia minacce e offese sui social ad avvocati e giudici.
“La camera penale di Lucca – si legge in una nota del direttivo – preso atto dell’increscioso episodio, intende stigmatizzare l’ennesimo distorto utilizzo della comunicazione via social nel solco del populismo giustizialista che sembra caratterizzare i temi della giustizia, rivolgendo proditori attacchi ai protagonisti dell’azione giudiziaria, peraltro solitamente in assenza di conoscenza dei reali termini delle vicende. I sensi della vicinanza e della rinnovata stima vanno, in questo caso, sia alla magistratura inquirente che a quella giudicante ed in particolare al presidente Boragine, da tempo conosciuto per la sua preparazione ed il suo equilibrio. Il tutto fidando in una simmetrica posizione nel caso in cui tali attacchi, come successo, vengano rivolti anche ad altri soggetti, non ultimi gli avvocati”.