Molotov contro la sede di Casapound e Eni, chiesto processo

Dovrà presentarsi in aula gup il prossimo 18 gennaio e difendersi dalle gravissime accuse degli inquirenti lucchesi. Mauro Rossetti Busa, 60 anni, per i giudici sarebbe il responsabile degli attentati incendiari dello scorso mese di febbraio e ne hanno richiesto il rinvio a giudizio per incendio doloso e atti di terrorismo.
Inquirenti e investigatori dopo aver chiuso le indagini vorrebbero processarlo per il doppio attentato incendiario, consumato tra le 21 e le 21,20 del 1 febbraio scorso ai danni della sede cittadina di Casapound e di un benzinaio di Sant’Anna. Con l’aggravante, secondo l’accusa, di aver compiuto i gesti in regime di arresti domiciliari a cui era sottoposto. A incastrarlo diversi elementi, a cominciare dalle immagini della videosorveglianza del distributore Eni e la testimonianza di un’inquilina del condominio di via Michele Rosi che lo ha visto allontanarsi in sella alla sua bici da passeggio, trovata poi dagli agenti sotto il balcone della sua abitazione a Sant’Anna. Il gesto di uno squilibrato non era stato escluso soprattutto all’inizio, ma inevitabilmente si è pensato poi anche ad un raid mirato. Perché dalle immagini acquisite dal distributore di carburante gli investigatori della Digos subito coinvolti dalla squadra volanti hanno riconosciuto l’uomo che, dopo essersi avvicinato alla pompa di benzina, riempie una bottiglia di vetro che tiene con sé e sparge il resto del liquido infiammabile a terra. Poco dopo fa per allontanarsi in bici, ma torna indietro: con un accendino appicca le fiamme e fugge. L’allarme scatta immediatamente: accorrono poliziotti e vigili del fuoco. Appena spento rogo, iniziano le indagini e l’esame delle telecamere. In quegli istanti, però, alla sala operativa del 113 arriva la telefonata di una giovane donna che riesce a vedere l’uomo in bicicletta allontanarsi e ne dà un’accurata descrizione agli inquirenti, che in breve tempo lo rintracciano a casa, arrestandolo. Pesanti le accuse, che vanno da atti di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, incendio e evasione. Perché Rossetti Busa si trovava ai domiciliari da inizio dicembre 2017 per furto in abitazione, sulla via Sarzanese: le volanti lo arrestarono con una complice dopo un raid tra Nave e Sant’Anna. A gennaio l’udienza preliminare.
Vincenzo Brunelli