
Grazie alla collaborazione tra ufficio immigrazione, Digos e commissariato di Viareggio, nei giorni scorsi è stato possibile eseguire un’espulsione con accompagnamento alla frontiera di un uomo di 42 anni di origine algerina, detenuto in carcere al San Giorgio di Lucca, che si era reso responsabile di diversi reati nel territorio di Viareggio, dove era residente.
L’uomo, già conosciuto per i reati di rapina, lesioni, minacce, violenza a pubblico ufficiale, spaccio di droga, già in diverse occasioni negli ultimi tre anni era stato accompagnato nei centri per il rimpatrio ma fino a poche settimane fa, non è stato possibile ottenere il riconoscimento quale proprio cittadino da parte dell’Algeria. Poche settimane fa, invece, grazie ad un intenso lavoro da parte degli operatori dell’ufficio immigrazione, è stata scovata una patente di guida algerina intestata al soggetto, che ha reso possibile il riconoscimento da parte dello stato algerino e il conseguente accompagnamento all’aeroporto di Algeri sotto la scorta di agenti della polizia di stato. L’uomo è stato consegnato alla polizia locale.
Il risultato raggiunto è anche frutto dell’attività di prevenzione in ambito terroristico che vede la collaborazione fra polizia di stato e polizia penitenziaria, che monitora i soggetti a rischio radicalizzazione in carcere.
Si tratta di un’espulsione di carattere amministrativo, dovuta alla mancanza di requisiti per il soggiorno sul territorio nazionale, ma la sua attuazione ha visto un impegno particolare anche da parte della Digos, in quanto il soggetto era stato segnalato a rischio di radicalizzazione.
L’uomo, infatti, durante la sua permanenza presso il carcere, aveva manifestato sentimenti ostili nei confronti delle istituzioni italiane, e atteggiamenti tipici classificati dagli investigatori come a rischio radicalizzazione, nonché tendenze aggressive che lo hanno fatto ritenere un soggetto pericoloso.