Minacce al sindaco su Facebook, indaga la Digos

23 dicembre 2018 | 11:16
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Minacce al sindaco su Facebook, indaga la Digos
Minacce al sindaco su Facebook, indaga la Digos
Minacce al sindaco su Facebook, indaga la Digos

L’odio è esploso, come purtroppo accade sempre più di frequente sui social network, in modo dirompente. E’ bastato un post con la notizia che il Comune di Lucca – come del resto altre amministrazioni di capoluogo – concederà spazi pubblici soltanto dopo la firma di una dichiarazione esplicita in cui si afferma di riconoscersi nei valori della Costituzione e ripudiare il fascismo e il nazismo (Leggi) a scatenare gli haters da tastiera. Ne è nata, sotto al post pubblicato da Lucca in Diretta, una sequela di commenti, che dagli insulti sono passati in modo fin troppo rapido alle minacce, anche di morte, al sindaco Alessandro Tambellini. Commenti che ora sono al vaglio degli inquirenti. Perché contengono espressi messaggi di morte al primo cittadino e di per sé potrebbero configurare un reato procedibile d’ufficio.

Il sindaco, dal canto suo, cerca di smorzare i torni, con un post ironico pubblicato stamani (23 dicembre) sulla sua bacheca Facebook: “Per fortuna esistono gli haters che ti seppelliscono dalle risate”, scrive postando la foto di Napalm51, un personaggio creato da Crozza nella sua nota trasmissione in onda su La7.
Un messaggio che si ricollega e fa ’il verso’ a quanti ieri su Facebook si auguravano di vedere Tambellini “seppellito”. E’ questo il tenore di molti dei messaggi lasciati sotto il post pubblicato sulla pagina Facebook del quotidiano online. Messaggi che sono all’esame della polizia. La Digos sta infatti svolgendo accertamenti minuziosi su queste minacce nemmeno tanto velate al primo cittadino.
Sicuramente un episodio amaro, che riaccende l’attenzione sul clima di odio che certi temi possono suscitare, siano essi di caratura locale o meno. Di sicuro c’è che gli inquirenti sono decisi ad andare a fondo alla questione e verificare se ci sono eventualmente gli estremi di una azione penale. Al setaccio i commenti lasciati sotto al post finito nel mirino ma anche i profili facebook degli interessati. Obiettivo è infatti anche quello di capire se le minacce o comunque gli auguri di morte al sindaco possano essere stati un episodio pur grave ma isolato o se vi siano eventualmente altri profili penalmente rilevanti.
Intanto al sindaco arriva la solidarietà bipartisan della politica. Ferma la condanna arrivata da parte del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Quei fascisti lucchesi che su facebook lanciano invettive contro il sindaco di Lucca, amico e compagno Alessandro Tambellini – ha scritto su Facebook Rossi -, che ha la sola colpa di chiedere il rispetto della Costituzione, sappiano che non ci lasciamo intimidire dalle loro sbruffonate e dalle loro minacce di violenza. In tempi ben peggiori i nostri nonni seppero resistere. Noi abbiamo buone radici per farlo ancora”. Anche il presidente della Regione Lazio, Luca Zingaretti, è con Tambellini: “Al sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini – scrive in una nota -, mando un abbraccio e la mia piena solidarietà per le minacce di morte ricevute sui social. Se amministratori capaci come Tambellini, rigoroso custode nell’attività amministrativa dei valori  fondanti della nostra Costituzione come l’antifascismo, vengono  insultati e minacciati vigliaccamente, sappiano che ci troveranno sempre dalla sua parte”.
Oltre all’Anpi di Lucca che ha condannato l’odio e l’attacco personale al sindaco contenuto in alcuni commenti su Facebook, anche il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli esprime la propria solidarietà al primo cittadino: “Condanniamo senza se e senza ma le minacce comparse sui social network rivolte al sindaco di Lucca. È assolutamente sbagliato – osserva Martinelli- scendere a livelli così bassi per dimostrare la contrarietà ai provvedimenti della giunta”. Tra i primi a condannare le minacce il consigliere comunale di Siamo Lucca, Enrico Torrini: “Si può essere in disaccordo con qualcuno e, anche s’avesse tutte le ragioni del mondo, nel momento in cui il dissenso diventa grezzo ed irrispettoso, si passa automaticamente al torto. Solidarietà al sindaco Alessandro Tambellini”, ha scritto già ieri sera su Facebook.
“Si è oltrepassato ogni limite della civile convivenza democratica se si arriva al punto di minacciare di morte il nostro sindaco”, afferma invece il consigliere regionale Stefano Baccelli. “Un comportamento vergognoso e criminale in ogni caso, al di là del merito della questione – prosegue Baccelli -. Ancora più grave se si prende a pretesto un atto amministrativo che ribadisce alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione, che, per quanto sia drammaticamente triste doverlo ricordare, è stata forgiata su un sistema di valori dichiaratamente antifascisti. Su tutte valgono le parole di Piero Calamandrei: se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati”. “La delibera antifascista assunta dalla amministrazione del Comune di Lucca – commenta invece il consiglio direttivo dell’istituto storico della Resistenza di Lucca – si unisce alle molte analoghe che rafforzano i presidi della legalità democratica, in applicazione di leggi della Repubblica e in attuazione della lettera e dello spirito della Costituzione. L’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Lucca, che nella sua attività scientifica e didattica si ispira a quei fondamenti e a quei principi di democrazia, esprime al sindaco e alla giunta della nostra città solidarietà, anche in relazione alle vili minacce ricevute, e condivisione”.
Anche il partito della Rifondazione Comunista di Lucca si schiera con il sindaco sottolineando “che la giunta comunale ha approvato il regolamento che vincola l’uso degli spazi pubblici alle organizzazioni che rispettano la costituzione e si riconoscono nei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo”. “Purtroppo – aggiunge Prc – in Italia stiamo assistendo ad un imbarbarimento della comunicazione che spesso degenera e si esprime con insulti ed ingiurie nei confronti di chi non la pensa nello stesso modo. Rifondazione condanna la violenza in qualsiasi forma si manifesti. Invitiamo le autorità competenti ad individuare e perseguire gli autori delle minacce nei confronti del sindaco Tambellini”.
Anche la sezione Valdiserchio del Pci esprime la propria solidarietà al sindaco di Lucca e plaude “alla delibera assunta dal Comune di Lucca di vincolare la concessione di spazi pubblici alla sottoscrizione di una dichiarazione di riconoscersi nei valori della Costituzione e di ripudiare ogni forma di fascismo e nazismo. Questa delibera si ricollega ad una proposta esplicita che l’Anpi aveva fatto oltre un anno fa a tutte le Amministrazioni Comunali, che finora in poche hanno recepito; il PCI auspica fortemente che tutti i Comuni del nostro territorio assumano tale delibera”.
Nondimeno il Pci esprime “forte preoccupazione per un clima di odio e violenza che sta prendendo corpo nel nostro territorio, per il venir meno del rispetto dei valori della democrazia e della memoria storica che hanno consentito al nostro Paese, con la straordinaria lotta di Resistenza, di dotarsi di una Costituzione ancora oggi tra le più avanzate del mondo”.
“Riportare in piena luce – si aggiunge – i valori della democrazia e della Costituzione, mettere in guardia dai pericoli dei fascismi, vecchi e nuovi, assume oggi una fortissima importanza; movimenti e gruppi che si rifanno a tale nefasta ideologia stanno recuperando agibilità politica, entrano nelle Istituzioni pubbliche ed aprono sedi nei territori”.