
E’ ancora polemica a Porcari dopo lo sgombero dell’ex albergo Corallo. A criticare aspramente la presa di posizione del sindaco Leonardo Fornaciari è il consigliere di opposizione Massimo Della Nina che difende il comportamento dei proprietari sostenendo, a differenza del primo cittadino, che hanno sempre ottemperato alle ordinanze e segnalato la situazione indipendente dalla loro volontà. “Leggo le parole del sindaco circa il blitz operato dalle forze dell’ordine, all’ex albergo Corallo di Rughi e ne rimango allibito – scrive Della Nina -. Sì, perché mi domando se il primo cittadino, sia poco informato sui fatti che cita, oppure li celi volontariamente ai lettori per uno scopo a me incomprensibile”.
A finire nel mirino è soprattutto una frase in cui Fornaciari sottolinea di aver preso l’iniziativa “in assenza di denunce recenti da parte dei proprietari”. “Dalle sue parole – riprende Della Nina – sembrerebbe che ci sia stata da parte della proprietà menefreghismo, incuria, disinteresse. In realtà le denunce ci sono state, più di una, a me risulta addirittura 3 o 4, e nessuna di queste ha sortito alcun effetto. D’altronde la sensazione di vivere in un paese (Italia) dove il comune cittadino, soprattutto se onesto, non è tutelato dalla legge, credo sia ben chiaro ad ognuno di noi. Le presenze clandestine all’interno della struttura sono state segnalate da anni – prosegue il consigliere comunale -, i danni enormi alle suppellettili idem, eppure i proprietari dell’immobile, hanno dovuto assistere inermi, al perpetrarsi dei danni e delle beffe. Quando parlo di beffe mi riferisco anche a tutte quelle persone che in questi giorni sono intervenute su Facebook, palesemente a sproposito, non essendo evidentemente a conoscenza della reale situazione, ma ritenendosi depositari di certezze e soluzioni. Conosco personalmente i proprietari, e vi posso assicurare che raramente ho trovato persone più gentili ed oneste. Si sono viste via via, dilaniare un patrimonio immobiliare senza nessuna possibilità di difesa. Hanno, a seguito di ordinanze, provveduto a mettere più volte in sicurezza l’area, chiudendone gli accessi e le aperture del fabbricato. Non si tratta di interventi di poco conto, visto che hanno dovuto procedere alla recinzione di una vasta area e alla chiusura tramite inferriate a tutti gli infissi. Ciò nonostante, i disperati della zona hanno continuato impunemente ad occuparla indisturbati. Non solo: i proprietari, persone oneste fino nel midollo come già detto, hanno continuato a pagare l’Imu sull’immobile, che in questo caso ammonta a decine di migliaia di euro l’anno, senza mai richiedere né tantomeno ottenere alcuno sconto. Il sindaco, nella sua predica, continua: ‘tuttavia la mia richiesta rischia di non essere l’ultima, se l’immobile non verrà in futuro protetto in modo adeguato’. Chiedo al primo cittadino di Porcari, cosa intenda per protezione adeguata. Forse la costruzione di un muro in cemento armato di 5 metri con filo spinato e torrette di controllo? Credo sinceramente che i proprietari abbiamo fatto tutto quello che era umanamente, nelle loro possibilità. Non gli possiamo nemmeno chiedere di piantonare e vigilare l’area personalmente, visto che questo compito è per legge demandato alle forze dell’ordine. Mi spiace signor sindaco, ma stavolta, anche se lei sarà convinto del contrario, ha affrontato la questione con la solita leggerezza con cui è stata affrontata fino ad oggi, anche da chi l’ha preceduta. Capisco che il titolo sui giornali faccia un bell’effetto ma le assicuro che per l’ennesima volta non ha risolto proprio niente. Da stasera o da domani, i soliti disperati continueranno ad occuparla abusivamente, tirando giù ogni recinzione o inferriata che i proprietari si saranno affrettati ad erigere. Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo Giuntoli, il fondatore dell’omonimo ristorante albergo, oggi Corallo, perché grande amico di famiglia. Era un instancabile lavoratore, partito da bambino per Milano, dove grazie al cervello e ai bracci era riuscito a fare una piccola fortuna. Ritornato a Porcari, mosso ancora da quella inesauribile forza e capacità, che l’avevano sempre contraddistinto, nel 1968, aveva deciso di costruire l’edificio oggi sotto osservazione. Autentico precursore, aveva deciso di farlo proprio a Rughi zona del paese a cui era sentimentalmente legato, dove allora e purtroppo ancora oggi non c’è alcuna attività commerciale. Aveva reso viva, una frazione altrimenti depressa, dato che la sua attività aveva avuto un indubbio successo. L’ho frequentato anche negli ultimi anni di vita e, visibilmente confuso da una malattia che lo debilitava anche nella mente, continuava a ricordare e a ripetere episodi della sua gioventù, quando a Milano con il suo carretto vendeva gelati d’estate e castagne d’inverno. Non fosse altro che per questo credo che il signor sindaco, avrebbe dovuto dimostrare maggior rispetto e considerazione per gli eredi di Angelo, a cui piange il cuore più di tutti gli altri, nel vedere tutto il lavoro della vita del padre o del nonno, in questo stato di abbandono. Ma si sa, le persone normali non hanno voce ed il loro grido di dolore raramente va sui giornali. Così dovranno ingoiare anche questo rospo e continuare a spendere per fare quello che una seria amministrazione dovrebbe invece garantire loro come diritto”.