
Si era presentato all’esame di lingua italiana per stranieri ma non era chi diceva di essere e soprattutto i documenti presentati sono risultati falsi. Con queste accuse uno straniero di origini senegalesi è stato rinviato a giudizio insieme al suo complice e connazionale.
La conoscenza della lingua italiana, di livello A2, è ormai la condizione necessaria per la concessione della carta di soggiorno di lungo periodo, agli stranieri, e di breve periodo anche per quelli che entrano per la prima volta in Italia e sottoscrivono l’accordo di integrazione. Secondo quanto è stato ricostruito, S. T., 34 anni di origini senegalesi, lo scorso mese di novembre si era presentato in un istituto di Lucca per sostenere le prove d’esame di lingua italiana e aveva esibito regolari documenti. Superata brillantemente la prova però è stato sottoposto a verifica documentale. Proprio quei documenti di riconoscimento esibiti ai commissari avevano destato non pochi sospetti poi rivelatisi fondati. A seguito di accertamenti infatti i commissari d’esame si sono resi conto che qualcosa non quadrava e avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Gli investigatori dopo aver preso visione dei documenti si sono accorti immediatamente che si trattava di una contraffazione. I documenti infatti risultavano intestati a un altor cittadino senegalese che aveva richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno al fine di ottenere poi la cittadinanza italiana. Anche per G. G. 30 anni è scattato il rinvio a giudizio dopo le indagini e le verifiche degli inquirenti lucchesi. Entrambi ora dovranno rispondere in aula il prossimo 4 ottobre di falso in concorso e sostituzione di persona. Ad ottobre il processo per i due senegalesi.
Vincenzo Brunelli