Morti sul lavoro, Lucca al 73esimo posto

17 gennaio 2019 | 10:42
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Morti sul lavoro, Lucca al 73esimo posto

Sono più di mille i morti sul lavoro nel 2018: 9,8 per cento in più rispetto al 2017, ma al bilancio annuale mancano ancora le vittime di dicembre. In aumento anche il numero degli infortuni: dai 589.483 dei primi undici mesi del 2017, ai 592.571 del 2018. Sul podio la Lombardia con 110.766 infortuni, seguita dall’Emilia Romagna (79.267) e dal Veneto (70.837). La regione Toscana registra un totale di 76 vittime sul lavoro, di cui ‘solo’ 3 lucchesi: nell’indagine dell’osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega, infatti, tra tutte le 102 province, Lucca è al 73esimo posto registrando un totale di 3 morti sul lavoro nel 2018. L’analisi è sulla base dei più recenti dati Inail. 
La Lombradia ancora prima classificata,  con 150 vittime, seguita dal Veneto (113), dall’Emilia Romagna (109), dal Piemonte (92), dal Lazio (82). Roma, con ben 40 infortuni, è la città con il tasso di mortalità sul lavoro più alto, seguita da: Torino (33), Milano (32), Napoli (28), Genova (20), Bologna (17), Treviso (13).

Osservando il numero degli infortuni si scopre che sono 720 coloro che hanno perso la vita in occasione di lavoro e 326 in itinere. Mentre la media di mortalità nel nostro Paese è un vero e proprio incubo: 96 vittime al mese, 22 alla settimana, dalle 3 alle 4 persone ogni giorno. Le donne vittime di un infortunio mortale sul lavoro nel 2018 sono state 97. Nel 2017 erano 90. Gli stranieri deceduti nei primi undici mesi del 2018 sono stati 169. I settori più colpiti sono le Costruzioni (113 vittime), Trasporti e magazzinaggio (95) e le attività Manifatturiere (94).
“Cresce il numero delle vittime sul lavoro ed anche, purtroppo, l’incremento della mortalità: a fine novembre del 2018 si registra il 9,8 per cento  di infortuni mortali in più rispetto al 2017. Il bilancio è drammatico: 1046 morti; 94 in più dello scorso anno. Come se i lavoratori di una grande azienda fossero deceduti tutti in undici mesi – commenta Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega – Un’emergenza sentita diffusamente da Nord a Sud del Paese e a colpire non sono solo i numeri, ma anche l’età delle vittime. Quasi la metà tra i 50 e i 65 anni – continua il presidente Rossato -, questo a dimostrazione di come l’esperienza non sia sufficiente a tutelare i lavoratori. Anzi, purtroppo, la percezione del rischio sembra diminuire con il passare del tempo”.