
Per i giudici avrebbe versato del liquido infiammabile all’interno del container al campo rom di via del Brentino a Massarosa, lo scorso mese di giugno, dove dormiva il suo rivale “in amore”, e avrebbe appiccato le fiamme con l’intento di uccidere. La vittima, un rom di Viareggio, era scampata al rogo ma era rimasto ustionato in varie parti del corpo.
Ma il suo aguzzino, secondo gli inquirenti, Cosmin Novacovic, 23 anni, di origini rumene, avrebbe continuano ad augurargli la morte dall’esterno, prima di fuggire a bordo di una Renault Scenic con targa francese, dove lo attendeva alla guida il complice, il nipote 17enne con cui era stato fermato dalla polizia nell’albergo di Milano dove si era rifugiato. Entrambi adesso sono accusati di tentato omicidio e incendio doloso. Il minore sarà giudicato dal tribunale dei minori di Firenze mentre Novacocic dovrà comparire il prossimo 8 febbraio davanti al gup di Lucca per rispondere delle accuse che gli muovono i giudici lucchesi che ne hanno richiesto il rinvio a giudizio. La vittima, un giovane di 27 anni, stava dormendo quando ha avvertito il calore delle fiamme e la voce di un uomo che gli augurava di morire. Dopo pochi secondi il fuoco ha cominciato a divorare il container: l’uomo è riuscito a sfuggire alle fiamme riportando ustioni sugli arti, inferiori e superiori, e sul viso. L’inchiesta conclusasi con il fermo firmato dal sostituto procuratore Salvatore Giannino era stata chiusa nel giro di pochi giorni. Il 23enne era stato arrestato solo tre mesi fa aveva finito di scontare una pena detentiva per rapina e, da pochi giorni si trovava a Viareggio, in visita alla sorella, madre del minorenne con cui, per l’accusa, ha pianificato il tentato omicidio.
Vincenzo Brunelli