Doping, rinviato a giudizio campione altopascese di Mma

26 gennaio 2019 | 10:41
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Doping, rinviato a giudizio campione altopascese di Mma

Subito dopo l’evento sportivo era stato sospeso, in via cautelare, per doping dal tribunale nazionale antidoping che aveva accolto la richiesta della procura federale. Ora ad ottobre prossimo dovrà comparire in aula per difendersi nel processo penale collegato a quegli avvenimenti. L’uomo è stato infatti rinviato a giudizio per utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
Gerges Mikhael Ihab El Romani, campione internazionale di Mma (arti marziali miste) era stato trovato positivo ai controlli antidoping dopo alcuni incontri che si erano svolti durante la manifestazione sportiva Ludus magnus di Forte dei Marmi nel mese di maggio dello scorso anno.

L’atleta, di origini egiziane ma residente ad Altopascio, aveva disputato un incontro internazionale all’interno dell’evento che prevedeva altri incontri di Mma e selezioni per incontri di livello superiore. Tra un match e l’altro, intermezzi con show di arte e movimento. Non solo sport e spettacolo: l’evento era legato indissolubilmente anche alla beneficenza, con parte degli incassi destinata alla Fondazione Onlus Mission bambini, presente al palazzetto del Forte con uno stand, per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare. L’atleta aveva vinto il suo incontro in pochi secondi mandando il pubblico in delirio.
Molto noto e conosciuto in città e provincia per essere riuscito ad emergere proprio grazie allo sport, il campione di arti marziali ha ricevuto molti premi e riconoscimenti ed è un diventato l’idolo degli appassionati anche per la sua storia personale. Di giorno operatore ecologico in un’azienda che smaltisce rifiuti, di notte addetto alla sicurezza nelle discoteche della Toscana, ma col pallino per la lotta, le arti marziali miste e l’allenamento in palestra. Questa in estrema sintesi la sua storia. Nove anni fa era rimasto vittima anche di un attentato da cui era uscito solo ferito, fortunatamente, da parte di alcuni cittadini di origine albanese che gli avevano sparato contro, proprio davanti ad uno dei locali dove lavorava all’epoca come addetto alla sicurezza. L’atleta, dopo i controlli antidoping dello scorso anno durante l’evento al Forte, è stato prima sospeso e poi squalificato per 4 anni dal Tribunale nazionale del Coni il 18 novembre scorso. Ora ad ottobre dovrà difendersi dalle accuse degli inquirenti lucchesi nel processo penale a suo carico, perché oltre alle sostanze riscontrate durante i controlli federali, a seguito di perquisizione domiciliare gli investigatori avevano ritrovato alcune boccette di farmaci ritenuti dopanti. In autunno il processo.

Vincenzo Brunelli