Inaugurato anno giudiziario, allarme violenza di genere

Inaugurato l’anno giudiziario in Toscana, a Firenze, nella sede della corte d’Appello alla presenza anche del ministro Bonafede. E a lui si è rivolto, nelle prime battute del discorso che ha aperto la cerimonia, il procuratore generale Marcello Viola, chiedendo soluzioni per la carenza dei vari organici nei tribunali regionali. Ma tanti sono stati i temi dibattuti, alla presenza anche del governatore toscano Enrico Rossi. Due i temi cardine: l’aumento dei casi di violenza di genere e il sovraffollamento delle carceri
Il procuratore ha voluto sottolineare il sovraffollamento delle carceri toscane, in alcuni casi insostenibile. “È giusto ricordare che la situazione di alcuni istituti, e in particolare quella del carcere di Firenze-Sollicciano, il più grande istituto penitenziario della Toscana, è seria. Persiste un pesante indice di sovraffollamento (712 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 500) e continuano a esistere gravi problemi di carattere strutturale nelle diverse sezioni che hanno finito anche per incidere sulle condizioni igienico-sanitarie e rendono ormai indifferibile l’avvio di consistenti lavori di manutenzione straordinaria”, inoltre “suscitano grande preoccupazione i suicidi e gli atti di autolesionismo in carcere e il crescere del numero dei tentati suicidi, 91 casi in Toscana, di cui 28 a Firenze-Sollicciano”. Il ministro nel suo intervento ha inteso stigmatizzare la eccessiva lentezza dei processi e ha annunciato finanziamenti per nuovi posti di lavoro nella magistratura. “Una giustizia lenta, farraginosa, eccessivamente burocratizzata non è una giustizia giusta; occorre dunque operare una rivoluzione del concetto stesso di amministrazione della giustizia. Grazie a questo sforzo annuncio che è prevista l’assunzione di 3mila unità di personale amministrativo e giudiziario, che troveranno poi una collocazione omogenea sul territorio ispirata ai criteri che valorizzino le peculiarità dei vari uffici giudiziari; l’assunzione di 360 magistrati già vincitori di concorso; il primo aumento della pianta organica dopo quasi vent’anni, pari a 600 magistrati nel prossimo triennio”.
Il presidente della Regione Enrico Rossi, invece, ha posto l’accento su alcuni punti considerati nevralgici per un buon andamento della macchina giudiziaria in Toscana e non solo. “Una maggiore attenzione da parte di tutta la magistratura riguardo al contrasto alla criminalità, ai reati ambientali, a quelli sociali (violenze familiari, droga) alla lotta al caporalato”.
Ma l’intervento più forte è stato senza dubbio quello del presidente della corte d’appello fiorentina Margherita Cassano che ha sottolineato i troppi reati legati alla violenza di genere in regione. “Desidero riservare particolare attenzione ai delitti contro la famiglia, ai delitti di maltrattamento, di lesioni volontarie, di violenza privata, di stalking. Si tratta di reati spesso strettamente connessi fra loro in una progressione criminosa destinata talora a sfociare in vere e proprie sistematiche vessazioni e, in casi estremi, in omicidi volontari. In oltre il 90 per cento dei casi gli autori dei reati di maltrattamento sono mariti, conviventi, partner. Anche il reato di stalking vede, in circa due terzi dei casi, le donne quali parti offese del delitto. Se le parti offese sono prevalentemente donne, gli autori sono, invece, per lo più uomini, in larga parte italiani”.
Cassano ha poi ricordato che “come risulta dal decimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana curato dalla Regione e dall’Osservatorio sociale regionale, dal luglio 2009 al 30 giugno al 2018 si sono rivolte ai centri antiviolenza della Toscana 22437 donne, con una media di sei casi al giorno”, che “in un anno sono stati 3381 i casi di violenza denunciati” e che “è aumentato il numero delle giovani donne di età compresa tra i 18 e i 29 anni che si sono rivolte ai centri antiviolenza, così come pure il numero dei casi di violenza su bambini e adolescenti (nel 2017 2770 bambini e ragazzi sono stati vittime di maltrattamenti in famiglia come si desume dal rapporto sulla violenza di genere in Toscana)”. Secondo il presidente della Corte d’appello di Firenze, “l’emersione tempestiva del vissuto di violenza e di richiesta di aiuto è un dato sicuramente positivo che conferma l’importanza delle attività qualificate di formazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere, nonché della presenza sul territorio dei centri preposti all’ascolto e all’aiuto”.
L’intervento del ministro Bonafede
v.b.