Presunta truffa sul carburante ai danni dell’Ascit, tutti assolti. L’avvocato: “Cinque anni alla gogna per accuse superficiali e frettolose”

28 gennaio 2019 | 09:55
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Presunta truffa sul carburante ai danni dell’Ascit, tutti assolti. L’avvocato: “Cinque anni alla gogna per accuse superficiali e frettolose”

Assolti perché il fatto non sussiste. Secondo il giudice i dipendenti di Ascit accusati di truffa, Domenico Landini, Vincenzo Sgueo, Pietro Giorgi, Pietro Paolo Lorenzetti e Roberto Pera, assistiti dall’avvocato Lodovica Giorgi, Claudio Tomagnini, Riccardo Monacci, Domenico Meschi e Daniel Mencarini, tutti difesi dall’avvocato Ilenia Vettori e altri quattro imputati non sono responsabili per le accuse di approvvigionamento di gasolio per uso personale ma a carico dell’azienda.

Il procedimento penale a carico dei dipendenti dell’Ascit, accusati di truffa aggravata ai danni della società si è concluso oggi. A parlarne è l’avvocato Lodovica Giorgi: “Si sosteneva, da parte dell’accusa – spiega l’avvocato –  che i dipendenti si fossero approvvigionati di gasolio per uso personale, facendo però risultare il rifornimento a carico dell’Ascit. L’indagine fu denominata Full Gasoline e condotta dai carabinieri di Lammari. A seguito di una conferenza stampa tenutasi al comando provinciale dei carabineri, la carta stampata, la televisione e le testate on line dettero ampia eco all’indagine, additando gli indagati quali “maxi-truffatori”, salvo poi disinteressarsi completamente dello sviluppo del processo, un processo che ha rivelato come l’accusa fosse fondata su gambe di argilla. I dodici indagati furono così “esposti al pubblico ludibrio” per mesi e additati come truffatori persino nel corso di una riunione del consiglio comunale di Capannori. Domenico Landini fu persino sottoposto persino a misura cautelare personale e costretto ad astenersi dallo svolgere attività lavorativa per tre mesi, con conseguente perdita di stipendio”.
Dopo due anni di indagini, sfociati in due patteggiamenti, e tre anni di processo a carico dei restanti dieci dipendenti Ascit, Domenico Landini, Vincenzo Sgueo, Pietro Giorgi, Pietro Paolo Lorenzetti, Roberto Pera, e tutti gli altri dipendenti Ascit, sono stati assolti dal giudice, Simone Silvestri, “perché il fatto non sussiste”.
“Al di là della soddisfazione per il ristabilimento della verità – conclude l’avvocato – e la proclamazione di innocenza, resta impagabile il danno cagionato da accuse superficiali e frettolose, profondamente lesive della dignità ed onorabilità delle persone degli indagati e della loro stessa salute. La sentenza sarà depositata fra novanta giorni. All’esito, i signori Domenico Landini, Vincenzo Sgueo, Pietro Giorgi, Pietro Paolo Lorenzetti, Roberto Pera valuteranno se esperire azioni risarcitorie nei confronti di quanti hanno concorso a mortificare per oltre cinque anni le loro esistenze”.
“Insieme alla soddisfazione per l’esito – sottilinea l’avvocato Ilenia Vettori – che certifica l’accertamento della verità e l’affermazione della innocenza di queste persone rimane purtroppo la constatazione del danno, che investe diversi profili, che i dipendenti assolti hanno subito, unitamente alla lesione del loro onore e della loro dignità personale, vista la notevole ripercussione mediatica che l’indagine ha suscitato quando è stata resa nota”.