Strage Viareggio, via a requisitoria accusa in appello

4 febbraio 2019 | 10:12
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Strage Viareggio, via a requisitoria accusa in appello

Strage di Viareggio, è il giorno della requisitoria al processo d’appello. Anche oggi (4 febbraio) è presente in aula l’ex ad di Fs, Mauro Moretti, condannato in primo grado a sette anni. Non mancano le famiglie delle vittime, che hanno adagiato sulle sedie dell’aula 32 del palazzo di giustizia di Firenze, , come ormai consuetudine, una maglietta con il volto di ognuna delle 32 vittime della strage del giugno 2009. In rappresentanza della Regione Toscana, costituita parte civile, c’è la consigliera Pd Elisabetta Meucci. Secondo il calendario dell’udienza, sono stati dedicati tre giorni alle richieste dei procuratori generali Luciana Piras e del pm di Lucca Salvatore Giannino.

Il sostituto procuratore Luciana Piras ha pronunciato le sue richieste di condanna nella prima fase della requisitoria del processo di appello sulla strage di Viareggio che è stata esclusivamente dedicata alle posizioni degli imputati tedeschi e austriaci. La stessa requisitoria è proseguita con il pm di Lucca Salvatore Giannino per quanto riguarda le altre posizioni tra le quali quella dell’ex ad di Fs.
Riguardo a queste prime richieste di condanna, Piras, facendo riferimento alla prescrizione che ha dovuto applicare nel ricalcolo delle pene, ha detto che “non si può non rilevare che fatti gravissimi come questi trattati nel processo vengano cancellati dalla prescrizione come un colpo di spugna e ciò lascia un forte senso di ingiustizia”. La stessa Piras, andando ad elencare le richieste di condanna così riformate, ha anche aggiunto che “è per mio dovere, solo per questo dovere, che chiedo di non doversi procedere” per i reati estinti dalla prescrizione. Piras in circa tre ore di fase iniziale della requisitoria ha evidenziato “le gravi carenze organizzative” delle società ferroviarie tedesche e dei loro dirigenti imputati nel processo, in particolare soffermandosi sulle gravi criticità nella manutenzione dei materiali. Il sostituto ha accusato gli imputati di non aver tenuto “la corretta diligenza” nelle loro funzioni, aspetto da cui viene fatto dipendere il cedimento dell’assile del carro merci con gpl che deragliò a Viareggio causando il disastro del 29 giugno 2009 con 32 morti, numerosi feriti e ingenti danni.