
Se ne è andato in punta di piedi, lui che era diventato un vero gigante del jazz. Il mondo della musica e la sua città, Lucca, devono piangere un grande: Antonello Vannucchi è morto oggi (14 febbraio) a Roma. Componente dello storico Quartetto di Lucca, è scomparso all’età di 82 anni nella capitale, dove si era trasferito senza mai perdere il legame con la sua terra. Con i fratelli Vito e Giovanni Tommaso e Giampiero Giusti, ha collaborato strettamente a tante edizioni del Festival Lucca Jazz Donna, fornendo anche un prezioso contributo artisti. Un talento multiforme il suo, capace di spaziare dalla musica leggera al jazz fino alla beat. Del resto questa la cifra de I 4 di Lucca, il fortunato quartetto (nato in realtà in origine come quintetto) di musicisti lucchesi appassionati di jazz. Vannucchi era il re del vibrafono e delle tastiere.
Diplomato infatti al conservatorio di Lucca in pianoforte, la carriera musica di Vannucchi (una laurea in scienze politiche all’Università di Pisa) è costellata di successi. Con il gruppo di Lucca ha iniziato la sua attività discografica, non disdegnando la musica leggera. E’ stato anche pianista titolare nell’orchestra della Rai a Roma, suonando anche in varie altre formazioni con solisti del calibro di Chet Baker, Sonny Rollings, Freddy Hubbards, Lionel Hampton, solo per citare alcuni. Compositore e arrangiatore è stato accompagnatore di talenti indiscussi, da Barbra Streisand, Ornella Vanoni, Massimo Ranieri e Mina.
All’attivo della sua lunga carriera, più di 40 dischi incisi, non solo con lo storico Quartetto ma anche in Trio con grandi artisti: Giorgio Rosciglione e Gegè Munari. È stato anche accompagnatore fisso di Violetta Chiarini, curando gli arrangiamenti dei suoi spettacoli e mostrando la sua verve di artista poliedrico. Apprezzato non solo per il suo talento ma anche per la sua innata cortesia e per la sua frizzante allegria. Uno spirito libero ed ironico quello di Vannucchi che a Lucca era spesso presente a iniziative culturali mantenendo un contatto continuativo con l’universo del jazz e la sua solida tradizione in città. Con i 4 di Lucca aveva anche partecipato al Festival del jazz di Sanremo, nel 1959. Per la loro canzone Blue beat viene anche realizzato un filmato, che viene diffuso nel circuito dei Cinebox e con la stessa canzone appaiono anche nel 1965 nel film Viale della canzone di Tullio Piacentini. Il gruppo posi si sciolse nel 1967 ma a Lucca tornò ad esibirsi al teatro del Giglio nel 2007.
La notizia della scomparsa di Vannucchi ha raggiunto presto la sua città, dove si sono moltiplicati, prima di tutto sui social network i messaggi di cordoglio per la scomparsa di un così grande artista. “Lo ricordiamo – è il commento del Circolo Lucca Jazz – grande musicista ed anche persona di sottile umanità e semplicità che lo facevano amare da tutti indistintamente. Il Circolo Lucca jazz, anche da lui voluto quale risorta espressione della tradizione jazzistica lucchese, lo ricorda con affetto e grande ammirazione. La sua scomparsa segna un grande vuoto nel panorama musicale italiano. Gli appassionati di jazz lucchesi si stringono intorno alla sua famiglia sentitamente commossi e dolorosamente turbati per la sua improvvisa scomparsa”.
Rob. Sal.