
Due mesi da incubo sul finire della relazione con quell’uomo che ormai era diventato il suo aguzzino. Poi la decisione di denunciare tutto alla magistratura e l’intervento di forze dell’ordine e assistenti esperti nella violenza di genere. Ora gli inquirenti cittadini, dopo aver chiuso le indagini nei mesi scorsi, hanno chiesto il rinvio a giudizio per un 30enne lucchese, ipotizzando i reati di minacce aggravate, molestie aggravate, violenza privata aggravata e danneggiamento.
L’uomo dovrà presentarsi in aula davanti al gup del Tribunale cittadino e difendersi dalle gravi accuse dei magistrati che ne hanno richiesto il rinvio a giudizio. Da due anni convivevano in un’abitazione cittadina ma lo scorso anno quando lui ha capito che le cose non stavano più funzionando e lei aveva manifestato anche la volontà di prendersi una pausa da quel rapporto, ha reagito nel peggiore dei modi iniziando una serie di comportamenti sempre più preoccupanti e vessatori. Queste almeno le ipotesi dell’accusa nell’ennesimo caso di violenza di genere che vede al centro delle vicende uomini che sfogano brutalità e violenza sulle proprie compagne che vogliono lasciarli.
Ad aprile l’udienza preliminare per le repliche della difesa e per le decisioni del giudice. Stando al resoconto investigativo, a seguito della denuncia inoltrata dalla donna stanca e impaurita dai comportamenti del suo compagno dell’epoca, è venuto fuori un quadro inquietante. Negli ultimi giorni della loro convivenza l’uomo le avrebbe addirittura scaricato addosso un secchio pieno di feci del loro cane e acqua sporca proprio sull’uscio di casa. Poi, sempre per l’accusa, l’uomo avrebbe più volte minacciato di morte lei, il padre e un amico che in alcune occasioni di discussioni accese e preoccupanti erano corsi in difesa della presunta vittima. Inseguimenti, pedinamenti e telefonate continue anche di notte a seguito della rottura poi del rapporto e della convivenza. Ma niente sembrava potesse fermare quella escalation di comportamenti e dopo altri episodi persecutori, offensivi e minacciosi la donna anche grazie all’aiuto di amici e parenti si è decisa a denunciare tutto alla magistratura.
I giudici dopo aver avviato le indagini e aver disposto il divieto di avvicinamento alla donna hanno ricostruito l’intera vicenda chiuso la fase preliminare e chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per l’uomo che ora dovrà difendersi in aula da tutte le accuse. La donna è stata seguita anche da personale medico-assistenziale specializzato nei traumi da violenza di genere.
Vincenzo Brunelli