
Tragedia di via del Casalino, ancora molti i nodi da sciogliere. E per questo delle indagini suppletive sono state dispsote da parte della magistratura sul tragico incidente stradale che ha portato al decesso di Matteo Ferlenda, lo studente di 15 anni del Pertini, morto dopo lo schianto con lo scooter su un palo dell’illuminazione di via del Casalino nella notte fra sabato e domenica.
Infatti se da un punto di vista medico sono pochi i dubbi sulle cause della morte, dovuta in particolare al violento trauma cranico riportato a seguito dell’urto, gli investigatori e gli inquirenti vogliono approfondire invece le dinamiche che hanno portato alla tragedia. Perché da questo punto di vista non è ancora tutto così chiaro come è parso nell’immediatezza dell’eveto.
I familiari avevano fin da subito chiesto a chiunque avesse visto qualcosa di farsi avanti e parlare, proprio perché convinti che la dinamica del tragico incidente non fosse del tutto chiara. Un appello rinnovato ieri dal profilo Facebook della zia, Giusy Vecchio (Leggi l’articolo).
Come emerso ieri forse l’uso non corretto del casco potrebbe spiegare la causa ultima della tragedia ma resta da capire l’esatta dinamica che ha portato il giovane a sbandare in sella al suo scooter fino a perderne il controllo e poi urtare contro il palo che infine lo ha ucciso. Anche per capire la dinamica degli ultimi attimi di vita di Matteo saranno riascoltati sia i familiari della vittima sia gli amici che si trovavano in motorino davanti a lui, ma non si sono resi conto che l’amico aveva avuto un incidente. I giovani, così hanno raccontato, non vedendolo più alle loro spalle sono tornati indietro quando il dramma si era già consumato. Queste circostanze raccontate agli inquirenti nei giorni scorsi saranno oggetto di ulteriori approfondimenti investigativi già nelle prossime ore. Matteo Ferlenda era stato trovato esanime da un passante, venti minuti circa dopo la mezzanotte, e aveva subito dato l’allarme al 118. La centrale operativa aveva inviato d’urgenza un’auto medica e un’ambulanza della Misericordia di Capannori ma Matteo era morto poco dopo l’incidente. Quando i soccorritori sono arrivati sul luogo della tragedia hanno tentato l’impossibile, ma era stato tutto inutile. I familiari nei giorni scorsi avevano lanciato un appello molto forte a chiunque avesse visto qualcosa quella tragica notte in quella zona: “Ci rimane solo la voglia di sapere cosa è successo perché Matteo non ce lo restituirà più nessuno ma vogliamo cercare di capire cosa è successo. Aiutateci, questo è quello che rimane di Matteo, mettetevi una mano sul cuore per piacere”. L’avvocato che tutela la famiglia della vittima, Gianluca Rossi, ha di conseguenza inoltrato una istanza per chiedere l’autopsia e altre verifiche sullo scooter e altri approfondimenti proprio per chiarire, senza dubbi e incertezze, le cause e le dinamiche precise della tragedia. Le indagini dunque proseguono per capire cosa sia realmente accaduto. Nel frattempo il corpo di Matteo si trova ancora in obitorio in attesa delle decisioni della magistratura circa l’eventuale autopsia e per il momento non c’è una data per le esequie.
Vincenzo Brunelli