





C’erano tanti amici ad affollare la chiesa di Capannori, coetanei di Matteo e ancora increduli per la sua drammatica morte. Una folla straordinaria quella che ha partecipato oggi pomeriggio (23 febbraio) ai funerali di Matteo Ferlenda, lo studente di 15 anni morto nella notte tra sabato e domenica scorsi in un incidente in via del Casalino a Lunata, mentre rientrava da una festa di compleanno a casa di un amico.
Ad attendere Matteo sul piazzale della chiesa c’erano tanti giovani: amici, compagni di scuola, semplici conoscenti. Occhi lucidi, si abbracciano, si stringono, cercano di farsi forza per questa tragedia inspiegabile di cui ci sono ancora troppi lati oscuri. “Ci sarà sempre un po’ di te in noi. Ci sarà sempre un po’ di noi in te” recita uno striscione che i compagni di classe hanno voluto appendere davanti all’ingresso della chiesa.
Arriva poi il carro funebre, seguito dai genitori. I familiari si trattengono a lungo davanti al feretro bianco in un momento molto toccante, come a non voler lasciare andare il proprio bambino strappato alla vita troppo presto. La famiglia si stringe poi in un lungo abbraccio. Un abbraccio a cui idealmente si stringe tutta la comunità capannorese.
Inizia poi il rito religioso, seguito con commosso silenzio da una chiesa stracolma di persone che sono volute intervenire per l’ultimo saluto a Matteo. Nell’omelia il parroco don Marcello Franceschi ha voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia affermando che “l’amore è più forte della morte. Spesso la malattia ci colpisce anche da giovani e ci fa soffrire. Matteo non ha contratto una malattia ma la morte lo ha chiamato a se ugualmente. Il signore lo ha voluto al suo fianco. Questo abbraccio che oggi diamo a Matteo ci legherà a lui anche dove si trova adesso“.
Alla conclusione della cerimonia, un lungo e commosso applauso ha accompagnato il feretro mentre percorreva la navata per raggiungere il cimitero, dove terminerà il suo viaggio.
Luca Dal Poggetto