Incapace di intendere e volere, prosciolto rapinatore

27 febbraio 2019 | 09:43
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Incapace di intendere e volere, prosciolto rapinatore

Il crimine alla fine non paga, anzi spesso presenta il conto che a volte va ben al di là delle sentenze e delle condanne del tribunali. Si è conclusa la lunga vicenda giudiziaria di Maciste Tangari, il 55enne di origini calabresi, ma residente da anni ad Altopascio, autore di numerose rapine e altri reati in provincia e in regione negli anni passati. Il gup del tribunale di Lucca, infatti, ha emesso al sentenza che chiude il suo caso almeno da un punto di vista giudiziario: non luogo a procedere per incapacità di intendere e volere.

Il noto ex rapinatore, con una fedina penale corposa e numerose condanne a suo carico, durante l’ultimo colpo tentato sette anni fa all’agenzia di scommesse Sisal Match Point di via delle Cerbaie, di fronte all’uscita del casello autostradale di Altopascio, era rimasto gravemente ferito alla testa ed era finito in coma. Da quel momento il suo stato di salute non è più tornato come prima e oggi vive in stato semivegetativo assistito da medici e familiari.
Un colpo, quello del 2012, che doveva essere fulmineo. Dopo aver costretto i clienti della sala slot a seguirlo nella parte ricevitoria, aveva svuotato le casse, all’interno meno di 1500 euro, ma al momento di darsi alla fuga, si era accorto della presenza all’esterno di una guardia giurata, che stava effettuando un giro di perlustrazione per conto di altre aziende. A quel punto aveva cercato di dileguarsi da una seconda uscita ma un 29enne disoccupato marocchino aveva cercato di fermarlo, a rischio della sua stessa incolumità. Prima lotta col malvivente, poi viene preso in ostaggio, con tanto di minaccia e spari verso due slot per far capire che non stava scherzando, ed infine riesce a liberarsi, grazie ad uno sparo della guardia giurata, che gli permette di disarmare Tangari. Il rapinatore braccato, prova il tutto per tutto, dandosi comunque alla fuga, ma è ancora il giovane marocchino a gettarsi all’inseguimento, fino al tragico epilogo, nella nuova colluttazione all’esterno della sala slot, dove parte un colpo accidentale che colpisce Maciste Tangari alla nuca. Dopo soli 2 minuti dalla chiamata erano arrivate sul posto le gazzelle dei carabinieri e l’ambulanza del 118, che aveva trasportato l’uomo all’ospedale Campo di Marte, per poi trasferirlo a Livorno dove era rimasto in coma diversi mesi. Ma i danni riportati dalla ferita non gli hanno consentito più di tornare a una vita normale. Nei giorni scorsi il tribunale di Lucca ha sancito la sua definitiva non punibilità per incapacità di intendere e volere.

Vincenzo Brunelli