
L’aveva sedotto nel suo locale, drogandolo con un ansiolitico con la scusa di un brindisi per il compleanno della figlia e poi mentre gli lasciava credere di volere un rapporto sessuale lo rapinava del denaro nel registratore di cassa. Non concenta poi ha ricattato il commerciante sedotto e rapinato, minacciandolo di raccontare tutto alla moglie se non avesse pagato. Una vicenda che finita sul tavolo della procura e affidata alle indagini della squadra mobile di Lucca, ora sbarca in un’aula di tribunale. L’avvenente 33enne, tuttora detenuta per quel fatto, sarà processata il 21 maggio prossimo per rapina aggravata ed estorsione, col rito del giudizio immediato, dal tribunale cittadino in composizione monocratica.
Nel gennaio scorso, la donna era tornata all’attacco: si era ripresentata, secondo l’accusa, nel negozio e aveva minacciato il commerciante di rivelare tutto alla moglie se non le avesse dato altri soldi. Era stata in realtà la coniuge a scoprire tutto quello che era accaduto, arrivando in negozio dopo la rapina risalente al giugno precedente e trovando il marito in uno stato confusionale. Dopo averlo accompagnato in pronto soccorso, era tornata nell’attività per guardare i video delle telecamere di sorveglianza e aveva scoperto tutto.Da qui era nata un’indagine della squadra mobile che è riuscita ad identificare la donna, arrestata ieri in un campo rom della città. Una vicenda che è stata immortalata dalle telecamere e che, per l’accusa, era stata architettata nel dettaglio dalla giovane donna. Che a giugno si era presentata nel negozio con la figlia minorenne e con la scusa di festeggiare i 14 anni della bimba aveva tirato fuori dalla borsa una bottiglia di spumante e chiesto dei bicchieri per festeggiare. Il commerciante ha creduto alla farsa e si è unito ai festeggiamenti. Nel suo bicchiere, però, per l’accusa, la donna aveva versato una quantità di benzodiazepina in grado di stordirlo quasi completamente.
A quel punto, la donna, vedendo il commerciante in stato confusionale, avrebbe ordinato alla figlia di uscire ed avrebbe abbassato la saracinesca del negozio. A quel punto ha iniziato a fare avance al malcapitato, avvicinandosi al registratore di cassa. L’uomo non si sarebbe accorto di nulla nell’immediatezza perche stordito dagli alcolici ingeriti che forse contenevano anche farmaci. Sempre nella stessa giornata, però, secondo l’accusa, la bella fiorentina avrebbe avuto anche dei rapporti a sfondo sessuale con la sua vittima, nel retro del negozio. Tutti comportamenti che in quel momento sembravano solo far parte del piano legato alla rapina compiuta. Ma non era così. Dopo alcune settimane, infatti, la donna si sarebbe ripresentata nell’attività commerciale, sempre secondo gli inquirenti, per attuare la seconda parte del piano. Da quel momento sarebbero iniziate, infatti, le richieste di denaro in cambio del suo silenzio sui rapporti sessuali consumati all’interno del negozio. L’uomo all’inizio cede al ricatto e consegna 500 euro alla donna che si impossessa anche di numerosi tagliandi del “Gratta e vinci” prima di andare via. La storia prosegue per un po’ di tempo ma all’ennesima richiesta di soldi l’uomo non regge più tutta quella pressione e decide di raccontare tutto alle forze dell’ordine e ai familiari. Dalle indagini è scaturito l’iter giudiziario che porterà a maggio prossimo all’inizio del processo vero e proprio. La donna rischia anche di vedersi togliere la responsabilità genitoriale per la figlia minore da cui si era fatta accompagnare nell’attività il giorno della rapina. La vittima e i familiari comproprietari dell’attività commerciale sono parti offese e si sono costituiti, in qualità di parti civili, nel procedimento giudiziario.
Vincenzo Brunelli