Comitato contro antenna, costituiti gruppi di lavoro

16 marzo 2019 | 08:13
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Comitato contro antenna, costituiti gruppi di lavoro

Una serie di gruppi di lavoro costituiti per occuparsi delle varie problematiche del quartiere con un occhio alla priorità: “far rimuovere l’antenna di viale Luporini”. Il comitato ambiente e salute S. Anna e S. Donato si è dato i suoi organi nell’assemblea dello 8 marzo e ora accende i riflettori anche su altre problematiche della zona. “In occasione dell’assemblea – spiega il comitato – sono stati eletti, da parte degli aventi diritto, il presidente e il consiglio direttivo, sono stati inoltre costituiti dei gruppi di lavoro aperti suddivisi per materia ai quali è possibile partecipare in base ai propri interessi e alle proprie competenze.  Il comitato ha come finalità nell’immediato la rimozione dell’antenna di piazzale Luporini, ma si propone come obiettivo generale, la sensibilizzazione e mobilitazione di tutta la cittadinanza in previsione del piano 2019 delle antenne su tutto il territorio, che diventerà massiccio”.    

“La questione onde magnetiche – va avanti il comitato – non si può liquidare  con risposte superficiali e semplicistiche  tipo i telefonini piacciono a tutti oppure è tutto in regola secondo la normativa, poiché qualsiasi decisione assunta, in una materia così delicata, esige un atteggiamento più rispettoso e risposte adeguate.  Chi ha preso questa decisione è venuto a vedere in quale contesto l’antenna sarebbe sorta? Conosce questa parte della città così vicina ma così lontana dal cuore per lo stato di abbandono in cui versa da anni? Ci si è mai preoccupati di portare miglioramenti anziché pugnalare alle spalle?  Peccato, perché in questo modo si è persa un’ottima occasione. Si poteva infatti migliorare la zona, terra di nessuno da anni,  compiendo semplici azioni che  non necessitano proclami,  perché sono normali:  pulire in modo regolare, installare un’illuminazione adeguata per mettere in sicurezza gli abitanti, usare le telecamere per scoraggiare gli strani giri che vi  avvengono e creare spazi verdi per i bambini. Sarebbe bastato inoltre un controllo sistematico da parte della polizia municipale del   parcheggio auto senza  regole che è diventato ormai un deposito furgoni di grosse dimensioni e un controllo regolare sul parcheggio di mezzi pesanti a ciglio strada. Sarebbe bastato anche costruire dei marciapiedi e  pista ciclopedonale lungo tutto il viale, perché impossibile attraversare senza essere falciati,  spostare il parcheggio ex Clap, che si trova in mezzo alle abitazioni,  più lontano dal centro perché  i pullman con i motori accesi per lunghi periodi inquinano. Infine si potevano evitare antenne ogni 100 metri e in particolare quella  di 30 metri che svetta proprio in mezzo alla nostra piazza.  Ci fa ridere ma anche ci offende e ci indigna il totem dell’amministrazione comunale apparso in questi giorni ’Così rinasce…  S.Anna’ seguito da un elenco di azioni compiute o da compiere per riqualificare la zona. E questo ci fa piacere, perché sarà patrimonio di tutti: infatti come bene compensativo all’antenna, saremo anche noi allietati dallo spettacolo della fioritura delle magnolie bianche. Peccato che questa bellezza finisca alla rotonda del Bar Gelatone e ci domandiamo: a chi giova?  E’ ormai risaputo che il nostro benessere e la nostra salute dipendono anche dall’ambiente in cui si vive, perché vivere in un quartiere piuttosto che in un altro fa la differenza. La presenza di spazi verdi, la possibilità di camminare piacevolmente in sicurezza all’interno della propria zona abitativa, determina il nostro umore e la nostra vita, creano relazioni positive e attaccamento all’ambiente. Infatti sono davvero  apprezzabili gli sforzi compiuti dall’assessore per abbellire la città e scoraggiare con fototrappole chi getta impropriamente il suo sacchettino di rifiuti.  Decontestualizzando l’ossimoro coniato dall’imperatore Augusto ’festina lente’ per applicarlo al nostro bisogno, chi desidera arrivare al bene deve farlo con azioni tempestive su alcuni fronti ad esempio la  riqualificazione dell’ambiente, ma agire con lentezza e cautela nei confronti di decisioni importanti per evitare  che azioni precipitose diventino dannose”.