
Nessuna autorizzazione presentata agli uffici preposti, dove in effetti non risulta da parte degli organizzatori della Mostra sulla follia curata da Vittorio Sgarbi all’ex Cavallerizza alcuna richiesta di permesso a installare pubblicità mobili o totem sul territorio comunale. E dopo un controllo della polizia municipale nei giorni scorsi sono arrivate le multe per violazioni di doppia natura: codice della strada e regolamento comunale per la pubblicità in luoghi pubblici. Sanzioni che sommate fanno all’incirca 18mila euro. Seimila euro di più rispetto, insomma, al contributo che il Comune ha dato per la realizzazione dell’evento culturale. Un paradosso? Una dimenticanza o leggerezza di qualcuno? Secondo i gruppi consiliari di opposizione Simamo Lucca, Lucca in Movimento, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega sarebbe “il Comune” ad essere “ormai in tilt”.
“Il Comune è letteralmente in tilt – si legge nella nota – e quasi quotidianamente si espone a figure barbine che mettono in risalto l’inadeguatezza della giunta a gestire per Lucca sia l’ordinaria amministrazione che i cosiddetti grandi eventi. L’ultima perla riguarda la raffica di multe inflitte dai vigili urbani per i manifesti pubblicitari e la segnaletica in strade e piazze, destinate a pubblicizzare l’apertura della Mostra della Follia di Sgarbi”.
“A Palazzo Orsetti la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra – attaccano partiti e liste civiche – Da un lato la giunta Tambellini ha concesso il patrocinio alla mostra erogando un contributo di 12mila euro e mettendo a disposizione gratuitamente l’ex Cavallerizza per sei mesi, dall’altro la polizia municipale ha elevato sanzioni all’organizzazione, a quanto pare per un totale di circa 18mila euro, perché non c’era una richiesta inoltrata per ottenere l’autorizzazione alle affissioni, o comunque non si era seguita una procedura corretta. Gli agenti hanno fatto bene a intervenire se la situazione era irregolare, ma ci chiediamo sconcertati: in Comune nessuno ha controllato, prima di far sistemare i manifesti, che ci fosse tutta la documentazione e gli ok necessari? Chi ha dato il via libera?”.
Civiche e partiti si pongono anche un’altra domanda: “Avendo realizzato la mostra in collaborazione col privato, l’amministrazione non aveva indicato agli organizzatori come dovevano muoversi e quali adempimenti fare, prima di invadere il centro con bandiere e quant’altro? Una vera e propria tragicomica che mina alle basi anche l’immagine della città e le sue falle nel gestire questioni delicate. Gli assessori alla cultura Ragghianti e Raspini non hanno niente da dire? E il sindaco Tambellini? È chiaro che in questo pasticcio c’è anche una responsabilità diretta del Comune. Più che altro, però, saremmo curiosi di sapere che ne pensa Sgarbi. Ci sembra già di sentirlo gridare: capre, capre, capre”.