Assi viari, centinaia in corteo per il no – Ft e vd

13 aprile 2019 | 08:41
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“Diciamo no alla morte della Piana di Lucca, perché questo significano gli assi viari”. E’ uno dei tanti slogan gridati al megafono, mentre parte il corteo di protesta contro i tracciati del nuovo sistema tangenziale di Lucca, il cui progetto è stato presentato da Anas e subito osteggiato, non solo dal comune di Capannori ma anche dal comitato contro gli assi viari che, insieme alla Coldiretti, ha organizzato la manifestazione di stamani (13 aprile).

E non è stato un caso che il lungo corteo e l’assembramento con oltre 300 persone sia partito da piazza Aldo Moro a Capannori, sebbene politici non se ne siano visti. Alla mobilitazione tuttavia hanno aderito anche alcuni rappresentanti delle categorie ma in particolare gli agricoltori che sono scesi in piazza per dire no al nuovo asfalto che “distruggerà il territorio” e danneggerà irrimediabilmente, secondo il loro punto di vista anche l’agricoltura.
I loro trattori agricoli hanno aperto la sfilata attraverso le strade della Piana, quelle che saranno “trasformate in un’autostrada per i tir”, e hanno dato il via al corteo – scortato dalle forze dell’ordine – e diretto allo stadio Porta Elisa per la conclusione della manifestazione. Qui la testa del corteo è arrivata poco prima delle 11, quando i trattori hanno attraversato i viali di circonvallazione. Allo stadio una folla di cittadini e anche alcuni politici, tra cui il consigliere regionale M5S, Gabriele Bianchi.
A guidare la protesta, c’è il presidente del comitato assi viari, Alessio Stefanini: “Vogliamo dimostrare una volta di più – afferma – che quest’opera non è necessaria. Anzi, rovina la Piana di Lucca: il progetto di Anas non fa che tagliare tutta la viabilità esistente, separando i paesi ed i Comuni, perché verrà eretto un muro di altezza dai 2 ai 9 metri. L’opera – prosegue – rovinerà le abitazioni esistenti e creerà danni alla salute dei cittadini, poiché andrà ad inquinare le falde acquifere”. I manifestanti ricordano, tra le problematiche maggiormente paventate, anche “la tombatura dei pozzi ed il disagio per le aziende agricole, che subiranno un grosso danno, poiché tutte le particelle dei terreni verranno tagliate in modo assurdo, a metà”. Ancora: molte aziende, si evidenzia, perderanno il marchio Bio, conquistato con anni di lavoro.
Un’opera che, sostengono dal comitato, non servirà nemmeno alle industrie: “Quelle presenti sul tracciato – argomenta Stefanini – verranno escluse dall’asse viario, scavalcate dai cavalcavia. Questo progetto serve dunque soltanto alle industrie della Garfagnana, per avere uno scivolo preferenziale verso il casello e Lucca è pronta a svendersi per questi interessi”.
I manifestanti chiedono quindi che le due amministrazioni comunali – di Lucca e di Capannori – si oppongano a questo progetto, “ripensandolo interamente affinché sia davvero fruibile per le aziende ed utile per la Piana”.
Poi inizia il corteo, che si snoda lungo la via Romana per percorrere un tratto di circonvallazione e fermarsi davanti allo stadio Porta Elisa, prima di tornare a Capannori attraverso la via Pesciatina. Tra i molti slogan apposti su striscioni e cartelli spiccano “No al sacrificio dei terreni agricoli” e “assi viari uguale chiusura dei pozzi, sigilli alle finestre, attraversamento dei giardini”, mentre altri agricoltori lanciano un appello: “Sarà per sempre distrutta la qualità dei nostri prodotti, ci volete impedire di coltivare la terra che ci appartiene”. Non si vedono, durante la mattinata, rappresentanti delle forze politiche, eccetto il consigliere regionale del M5S Gabriele Bianchi: “Sosteniamo chi si batte contro questa opera – afferma – perché abbiamo sempre denunciato le distorsioni che ci sono state nella pianificazione. Alcune prescrizioni non sono state recepite, ma stiamo lavorando per arginare un qualcosa che andrebbe a devastare parte del nostro territorio: a breve avremo un ulteriore incontro al Ministero delle infrastrutture. A questo punto – conclude – dobbiamo reagire per evitare ulteriori danni e per risparmiare soldi pubblici”. Il sindaco di Capannori Luca Menesini, invece, ha rilanciato con una nota la sua contrarietà ai tracciati, forte della partecipazione alla manifestazione di oggi, e ha annunciato: “L’amministrazione comunale di Capannori darà parere negativo al progetto presentato da Anas” (Leggi).
La protesta non si esaurisce qua: i manifestanti annunciano già che si riuniranno sotto palazzo Santini martedì prossimo (16 aprile), quando al Consiglio comunale di Lucca interverranno i rappresentanti di Anas.
In serata i ringraziamenti ai partecipanti del comitato contro gli assi viari: “Desideriamo ringraziare – si legge nella nota – tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione di questa mattina, un segnale forte che dimostra, una volta di più, che i cittadini della Piana non sono disponibili a sacrificare il loro territorio per non meglio precisati interessi e senza che i comuni di Lucca e Capannori ottengano un reale beneficio. E’ evidente che la corsa al finanziamento deve arrestarsi ed è necessario ripensare alle priorità. Contano di più i soldi o gli interessi dei cittadini della Piana? Questa domanda la nostra classe politica non se la è ancora posta, tanto è affannata a correre dietro ai finanziamenti. Tanto da chinarsi al volere di Anas che, con estrema arroganza, impone il proprio progetto dalle stanze di Roma senza considerare minimamente il territorio. Ringraziamo tutte le associazioni che hanno aderito, la Coldiretti e la Cia con tutti i loro iscritti, che in fondo sono le categorie produttive maggiormente danneggiate dal progetto di Anas. Ringraziamo tutti i cittadini che per una volta hanno scelto di uscire di casa per manifestare il proprio dissenso, partecipare è sempre una buona idea. Ringraziamo infine le forze dell’ordine che hanno gestito al meglio la logistica e la sicurezza del corteo affinchè tutto riuscisse al meglio senza incidenti. Questo è solo l’inizio, non ci accontentiamo certo di un corteo. Siamo pronti a scendere di nuovo in piazza e presso tutte le sedi opportune affinchè Anas venga ostacolata in tutti i modi nella realizzazione dell’opera. Il progetto va ripensato dalle fondamenta, e non saranno certo alcune modifiche a farci cambiare idea. Lo hanno detto a chiare lettere i garanti dell’inchiesta pubblica e questo non è stato rispettato sino ad oggi. Ben vengano amministrazioni pubbliche contrarie ma adesso vogliamo atti vincolanti. Basta slogan da campagna elettorale. Non molliamo di un passo!”.

Paolo Lazzari

Foto – Il corteo di protesta

VIDEO – I motivi della protesta

VIDEO – I trattori in corteo

VIDEO – I trattori in circonvallazione

VIDEO – Il consigliere regionale M5S Bianchi alla manifestazione