Traffico rifiuti, supporto da Lucca a indagine Dda

15 aprile 2019 | 08:03
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Traffico rifiuti, supporto da Lucca a indagine Dda

Supporto anche da Lucca per una inchiesta della Dda di Ancona. Il risultato è di oltre 11 tonnellate di rifiuti pericolosi sequestrate, un arresto e due obblighi di dimora. L’indagine è dei carabinieri forestali che, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, ha portato anche al sequestro di 3 milioni e 190mila euro a carico di 6 persone e 2 aziende accusate di associazione a delinquere e attività organizzata per traffici di rifiuti. In tutto 12 camion sono finiti sotto sequestro.

I militari forestali di Ancona, Arezzo, Rimini e Lucca hanno eseguito misure cautelari personali e reali a carico di 12 persone e 2 società, disposte dal gip del tribunale di Ancona, nell’ambito di un’indagine iniziata nel 2017, diretta dalla Dda condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Ancona Nipaaf e della stazione carabinieri forestali di Ancona.
Le misure cautelari personali hanno riguardato quattro residenti in Provincia di Arezzo accusati dei reati di associazione a delinquere e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali, falso in atto pubblico. È stato disposto inoltre il sequestro per equivalente di denaro o altri beni per un totale di oltre tre milioni di euro, attraverso il blocco dei conti correnti bancari e postali di 6 indagati e due società con sedi legali nelle Provincie di Ancona e Rimini, accusati di aver costituito un’organizzazione criminale finalizzata all’accumulo di 11mila tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti dalla frantumazione dei monitor e televisori a tubo catodico, abbandonati negli spazi aziendali di due ditte nei Comuni di Falconara ed Agugliano, di cui una portata al fallimento per evitare le ingenti spese di smaltimento superiori al milione di euro. Sequestrati infine, sempre in esecuzione di ordinanza del Gip, 12 camion a carico di 4 persone e della società del Riminese, utilizzati per trasportare illegalmente rifiuti di diversa natura, peri completare gli articolati disegni criminosi messi in campo dai 20 indagati nell’indagine che è stata chiamata Raehell, per la grave situazione ambientale creata presso uno di questi due siti, nel comune di Agugliano, area peraltro vincolata paesaggisticamente e percorsa da un torrente demaniale.