Diffamazione, archiviata querela di Angelini a Mammini

18 aprile 2019 | 16:17
Share0
Diffamazione, archiviata querela di Angelini a Mammini

Non fu diffamazione, ma ‘scontro’ politico, sia pure dai toni molto accesi. Il giudice del tribunale di Lucca archivia il procedimento a carico dell’assessore all’urbanistica, Serena Mammini, che era stata querelata dall’ex consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, per una serie di botta e risposta piuttosto accesi, che vertevano tutti sulla legittimità del piano strutturale adottato nel 2016 dall’amministrazione comunale. Secondo il giudice infatti i toni utilizzati dalla titolare dell’urbanistica erano adeguati al livello della polemica che si era innescato e che era stato suscitato dalle critiche e dalle accuse rivoltele da Angelini. Non solo: il gup Riccardo Nerucci, nel motivare la decisione di archiviare, specifica che era più che legittimo da parte dell’assessore – accusata da Angelini di fatti e circostanze che avrebbero potuto configurare l’ipotesi dell’abuso d’ufficio dell’amministratore – replicare “energicamente” al consigliere.

“La vicenda – ha commentato dopo la decisione del giudice l’assessore Mammini – è stata ricollocata nell’ambito in cui doveva stare, quello della diatriba politica, quello in cui l’hanno ricondotta ben due archiviazioni. Adesso è tempo di lasciarsi alle spalle tutto, anche l’amarezza per essersi dovuti difendere in tribunale: situazioni che, le persone perbene, non vivono certo con disinvoltura, sebbene a testa alta. Sono felice che questa vicenda triste sia stata definitivamente chiusa. Non sono stata io a volerla ma ho dovuto affrontarla, tirata dentro a forza. Nonostante le offese e le accuse ricevute, io non ho mai fatto una querela e non ritenevo di meritarne una. Comunque, si tratta di un capitolo chiuso e spero di non dover più tornare a difendermi”.
Tutto era iniziato dalle aspre critiche di Angelini allo strumento urbanistico e in particolare alla presunta “attrazione” nel nuovo piano strutturale di aree agricole o rurali all’interno del territorio urbanizzato: una tesi portata avanti dal consigliere e che aveva animato un serrato e vivace scambio di battute, sia in aula che sui media locali. In secondo luogo, Angelini aveva attaccato la Mammini, circa la presunta sanatoria relativa ad un manufatto di proprietà di un familiare nel parco dell’acquedotto del Nottolini e da cui – secondo quanto aveva sostenuto il consigliere di Governare Lucca – “erano nate due villette”. Affermazioni che vennero con decisione smentite dall’assessore con un post su Facebook, e poi ripreso anche dai media, e che aveva spinto Angelini a querelarla per diffamazione.
Evidenti erano stati, secondo il gup, “il carattere acceso e prolungato della polemica ma anche il suo atteggiamento prettamente politico”. Per il giudice Riccardo Nerucci “non c’è dubbio” che Angelini e Mammini “si siano affrontati su temi strettamente aderenti alla vita politica della città, vale a dire la legittimità di un determinato strumento urbanistico e il possibile inquinamento di esso a causa di interessi personale o familistici di un amministratore. Si tratta di punti sui quali è certamente lecito dibattere e che ammetto anche il ricorso a toni duri e aggressivi”.
Nel caso specifico secondo il giudice “il livello della polemica” non avrebbe “travalicato nel suo complesso i limiti della misura e soprattutto dell’attinenza a temi politici”. A maggior ragione poi di fronte ad una accusa grave per un amministratore, come quella dell’abuso d’ufficio ipotizzato – commenta il giudice: e quindi le repliche della Mammini erano più che legittime: l’aggressività dei toni dell’assessore secondo il giudice “era adeguata al contesto fortemente polemico in cui si era svolto l’intero dibattito”.

Roberto Salotti