
La lesione alla nuca, provocata dal coccio di un piatto rotto, e l’emorragia provocata da una lesione toracica, forse causata da un colpo dato da una sedia della cucina, utilizzata come arma da uno dei suoi assalitori. Potrebbe essere quest’ultima o la prima la causa della morte di Roshan Silva, o piuttosto una unione degli effetti delle due ferite, che si sono rivelati mortali. E’ quanto emergerebbe dall’autopsia eseguita oggi (20 aprile) sul cadavere dell’ex cuoco di 50 anni ucciso nella notte di mercoledì scorso (17 aprile) nel suo appartamento di via del Toro a Lucca.
Secondo il medico legale Stefano Pierotti, che ha eseguito un accurato esame necroscopico all’obitorio, durato circa 7 ore, la morte potrebbe risalire ad un arco orario che ha per estremi le ultimissime ore del 16 e le prime del 17, una fascia oraria che coinciderebbe con le ipotesi dell’accusa, secondo cui l’omicidio sarebbe stato compiuto dai due coinquilini della vittima tra l’1,45 e le 3 del mattino di mercoledì scorso.
Risposte più precise sull’orario del decesso potranno darlo l’esito di altri esami sui tessuti prelevati dal medico legale e il cui riscontro sarà disponibile tra qualche settimana. E’ stato una analisi complessa quella svolta dall’anatomopatologo, dovuta al fatto che sul corpo della vittima c’erano numerose lesioni e di vario tipo, alcune compatibili con le schegge della sedia e le suppellettili utilizzate, evidentemente, come arma durante la colluttazione seguita alla lite nell’appartamento. Sono stati anche esaminati i vestiti, repertate alcune tracce di tessuto e vernice che potrebbero aggiungersi al quadro probatorio finora raccolto dalla scientifica. Nessun dubbio ormai sulle cause violente della morte, che secondo ipotesi da confermare, non sarebbe stata istantanea. Tuttavia le lesioni riportate fanno pensare ad una morte non lontana dall’aggressione subita.